martedì 17 marzo 2020

P. Sestito, R. Torrini - Molto rumore per nulla-La parabola dell'Italia tra riforme abortite e ristagno- i

I due autori, entrambi economisti, lavorano  in Banca d'Italia. Il libro è molto ricco di informazioni e affronta molti temi. In particolare affronta il tema della produttività e del ristagno della nostra economia. L'analisi affronta molti aspetti dalla situazione delle imprese e del lavoro, il sistema burocratico, il sistema formativo. Inoltre, analizza anche le politiche effettuate e le svariate riforme proposte dalla politica sia per l'industria e sia per la Pubblica Amministrazione. Nel libro si analizza anche la situazione internazionale con la globalizzazione degli ultimi anni e anche la situazione della Unione Europea e gli influssi sulla nostra economia. La analisi svela le molte debolezze del nostro sistema industriale e dei suoi ritardi, la arretratezza della nostra pubblica amministrazione, le difficoltà del sistema scolastico e universitario, e infine anche  la scarsezza dei fondi per la ricerca. Vengono anche indicati alcuni suggerimenti per quanto riguarda la soluzione dei problemi evidenziati anche se  le proposte sono piuttosto generali ed indicative.
Nel complesso un libro interessante e di cui consiglio la lettura e anche ben documentato,  anche se per me molti dati e analisi sono noti. Sono abbastanza d'accordo con le analisi e in parte con le soluzioni indicate dove a mio parere prevale una approccio tendenzialmente liberista con comunque un buon equilibrio complessivo.

giovedì 12 marzo 2020

I CONTI DEL CORONAVIRUS

In questo momento la emergenza è sanitaria e anche grave, senza allarmismi ma senza sottovalutazioni, come fatto da qualcuno inizialmente, dobbiamo tutti impegnarci per evitare che il contagio si diffonda a macchia d'olio,  evitando che la pressione sul sistema sanitario lo porti al collasso con un aumento dei decessi per impossibilità di curare le persone. Credo che al momento le misure prese siano giuste, evitiamo polemiche sul prima, ma la situazione è difficile e ci vorrà del tempo per normalizzarla. Purtroppo il tempo che passa significa attività ferme in parte o del tutto; considerato che il PIL italiano è 1800 miliardi di euro un punto percentuale di PIL sono 18 miliardi  viene subito che un mese di fermo di PIL sono 150 miliardi una cifra enorme. E' chiaro che le cifre stanziate sono ancora poco probabilmente servirà di più, e inoltre bisognerà spendere bene questi soldi non promettendo tutto a tutti, purtroppo si potrà solo limitare i danni. Capisco che bisogna spendere giustamente un po di soldi in sanità e aiuti vari per evitare licenziamenti di massa e chiusure di imprese, ma la contrazione ci sarà, basti pensare al solo turismo e anche se ci potrà essere un recupero bisognerà aspettare alla fine per fare i conti.
Detto ciò e che ho poca fiducia di come i nostri politici impiegano i soldi, spesso per mance elettorali che per interventi strutturali, si pone il problema della tenuta del sistema Italia. Una diminuzione del PIL e un aumento delle spese determina un aumento del rapporto deficit/PIL già elevato e ci espone a maggiore spese anche sul fronte degli interessi innescando un ulteriore spirale negativa. C'è solo un modo per evitare tutto ciò e visto la situazione dell'espansione del virus a tutta Europa sarebbe logico e inevitabile: un massiccio piano di intervento anche per investimenti finanziato dall'Europa (BCE, BEI o cosa si vuole). Il piano visti i numeri in gioco dovrebbe essere di dimensioni veramente imponenti. Se anche questo non accadrà penso che sia la fine dell'Europa fondata sull'euro, un Europa che non è stata in grado di coordinarsi neanche di fronte alla emergenza sanitaria.