domenica 30 agosto 2020

Ancora un referendum su una brutta riforma

A breve saremo chiamati a esprimerci sulla ultima, per così dire, riforma, cioè il taglio dei parlamentari. Anche questa volta voterò no. Tra le ragioni del si ci sarebbe la riduzione dei costi ma, in primo luogo, si tratta di cifre molto ridotte nel  ordine dello zero zero virgola delle spese dello Stato, poi parliamo di democrazia e rappresentanza per cui parlare di costi mi pare fuori luogo, perché allora non ridurre i parlamentari di più? 
Secondo i fautori del si saremmo il paese con più parlamentari, in realtà i numeri e confronti che ho visto sono fuorvianti perché i paesi hanno forme istituzionali diverse, alcuni sono federali vedi Germania, altri sono federazioni di  veri Stati  (USA), altri hanno per ragioni storiche la camera dei Lord (GB), altri sono semi presidenziali (Francia), insomma si confrontano pere con mele e non si fanno i conti giusti, sicuramente dopo la riforma saremo quelli con minor numero di parlamentari per abitante. 
Si parla di maggiore efficienza, tutto da dimostrare, ma perché allora non abolire il bicameralismo perfetto che hanno in pochissimi. Diminuire i parlamentari invece, di fatto, significa aumentare surrettiziamente la soglia per essere eletti, sfavorisce i piccoli partiti, aumenta il peso delle segreterie, aumenta le coalizioni farlocche che abbiamo già visto. In sintesi questa riforma (che vera riforma non è) è un pasticcio inguardabile e mi pare anche una manovra autolesionista per chi lo ha proposto, cioè i 5 stelle. La riforma sono sicuro passerà perché è molto popolare e populista, e con leggi elettorali in balia delle maggioranze produrrà parlamenti qualitativamente peggiori. Un altra occasione persa, soldi buttati e un altro peggioramento costituzionale, che dire buona fortuna.

lunedì 17 agosto 2020

Riaprire le scuole, ma è sufficiente?

Leggo molti commenti sui social molto critici sulle mancata apertura delle scuole. E' vero che sono state aperte molte attività prima delle scuole ma la apertura delle scuole, minimizzando i rischi, richiede una capacità organizzativa non indifferente, e che probabilmente ci manca, il rischio è alto, come si è visto in altre realtà, se ci prendiamo del tempo non è poi sbagliato. Detto questo non stiamo sopravvalutando la scuola per come è ?
La mia esperienza personale è che ho imparato di più, e le cose mi sono rimaste più impresse, solo quando ho letto buoni libri, un ottimo libro scritto da persone di valore vale spesso molto di più di molti insegnanti. Devo dire che la mia esperienza nella scuola ma anche nella università non mi ha lasciato ricordi di tantissimi insegnanti di valore, si possono contare sulle dita di una mano. Inoltre, leggendo le biografie di grandi scienziati si scopre che si sono appassionati leggendo grandi libri e spesso le loro opinioni sulla scuola sono poco edificanti, Einstein è un classico esempio. Questo per confermare la sopravvalutazione della scuola. 
Il problema piuttosto è che i giovani oggi leggono poco e anche che abbiamo insegnanti poco motivati. Per quanto riguarda la lettura purtroppo i ragazzi hanno troppi stimoli esterni (videogiochi, social, youtube ecc...), però perché non insegnare a utilizzare la rete al meglio, le possibilità offerte da Internet sono eccezionali, si possono trovare informazioni interessantissime e di grande qualità su tutto lo scibile umano. Inutile insistere troppo su lezioni classiche, magari mal fatte, quando si può insegnare a sfruttare la rete per fare un salto di qualità nella formazione; purtroppo i nostri insegnanti sul digitale sono spesso non prepararti e forse hanno paura di perdere potere. Quindi, piuttosto che pensare a tornare sui banchi e basta è necessario ripensare al sistema di educazione con una maggiore formazione per docenti e alunni sul digitale che, come detto, è una enorme risorsa. Per concludere, certo la scuola è anche interazione sociale e questo è indubbiamente importante e non sostituibile ma anche questo non va sopravvalutato, devo dire che i miei ricordi di scuola e dei miei compagni di classe non sono così idilliaci, ho molte amicizie importanti scaturite da altre situazioni piuttosto che dalla scuola.