mercoledì 29 aprile 2015

Sulla legge elettorale e riforma costituzionale


Nei prossimi giorni  in parlamento avremo la discussione e credo, purtroppo, la approvazione della nuova legge elettorale: l’Italicum. Ho già espresso la mia contrarietà a questa legge elettorale ma, soprattutto, all’intero impianto costituzionale previsto. Infatti il problema non è la legge elettorale in se, che potrebbe avere  anche una  qualche forma di premio per le maggioranze se fosse inserita in un quadro con un Senato elettivo, a sua volta eletto con una legge più proporzionale e quindi a tutela delle minoranze, sempre avendo cura di separare in maniera netta le funzioni delle due camere. Quello che non accetto in questo sistema è la mancanza di aderenza al principio basilare, ormai comunemente accettato, del check and balancing ovvero dell’equilibrio e bilanciamento dei poteri. Dato che io non sono nessuno e le mie opinioni forse valgono poco, mi permetto di fare alcune  citazioni di Karl Popper sul tema della democrazia e delle istituzioni che credo sia bene ricordare.


« Ogni potere  e il potere politico quanto il potere economico è pericoloso.». Da La società aperta e i suoi nemici.
« Abbiamo bisogno non tanto di uomini validi quanto di buone istituzioni. Anche l’uomo migliore può essere corrotto dal potere, le istituzioni, che permettono ai governati di esercitare un certo controllo efficace sui governanti, costringeranno quelli cattivi a fare ciò che i governati giudicano nel loro interesse. Per questo è tanto importante elaborare istituzioni che impediscano anche ai cattivi governanti di provocare danni eccessivi». Da Congetture e confutazioni.
« La democrazia non sono governi del popolo, bensì (…) istituzioni attrezzate contro la tirannide». Da Tutta la vita è un  risolvere problemi.
« Senza controllo democratico non ci può essere alcuna ragione al mondo per cui qualsiasi governo non debba usare il suo potere politico ed economico per fini molto diversi dalla protezione della libertà dei suoi cittadini.». Da La società aperta e i suoi nemici.
« Il problema del controllo dei governanti e della limitazione dei loto poteri è in sostanza un problema istituzionale, il problema insomma di dar vita a istituzioni capaci di impedire anche ai cattivi governanti di fare troppo danno». Da La società aperta e i suoi nemici.
«  Il più importante di tutti gli ideali liberali: ogni potere dovrebbe essere limitato da altri poteri». Da  L’informazione violenta. 

mercoledì 22 aprile 2015

Ah che Europa...

Su una tragedia come quella che è successa nel mediterraneo con centinaia di morti non si può dire niente, meglio tacere come diceva Wittgenstein, troppo dolore, troppo delicata e  complessa la materia. 
Però su questa Europa si deve parlare, ne parlo spesso riferendomi alle scelte economiche e sociali, che hanno mostrato indifferenza verso la tragedia del popolo greco e un assoluta mancanza di solidarietà. Quindi, se non siamo capaci di sentimenti solidaristici neanche per gli europei, e per una nazione che retoricamente viene vista come culla della civiltà europea, cosa possiamo aspettarci per una massa di disperati provenienti dalle più disparate e lontane regioni Questa mancanza di spessore politico da parte della leadership europea è direttamente figlia del deficit di democrazia, se avessimo un parlamento eletto democraticamente con potere di  decidere almeno avrebbe qualche scrupolo, se non altro verso  il corpo elettorale. Comunque, anche se non ho soluzioni per il problema della immigrazione, credo che ci sia una fondamentale miopia da parte europea verso le nazioni che si affacciano sulla sponda africana del mediterraneo Dopo il periodo colonialista e l’indipendenza si sono visti solo interessi tattici mirati a qualche beneficio circoscritto da parte delle singole nazioni europee. Invece, secondo me, tutta questa area, che è troppo vicina per essere dimenticata, avrebbe delle grosse potenzialità di sviluppo e crescita  che alla fine non potrebbero che portare dei vantaggi  anche a noi europei. Io ne avrei fatto una specie di Commonwealth europeo dove instaurare un reciproco e fruttuoso  rapporto di scambio. Da una parte avremmo dovuto aiutarli a crescere in senso democratico ed economico, e questo ci avrebbe consentito di esportare da loro lavoro  qualificato, inoltre,  poteva essere un importante mercato di sbocco  se fatto crescere e, nello stesso tempo, si potevano sfruttare anche altre sinergie. Se tutto questo fosse stato impostato qualche tempo fa forse oggi i problemi di immigrazione ne avremmo di meno e non ci troveremmo dall’altra parte nazioni allo sbando e a potenziale rischio Isis.

mercoledì 15 aprile 2015

La Germania sta vincendo la guerra?

Innanzitutto segnalo questo articolo di Sergio Cesaratto sulla Grecia e l’Europa che sintetizza meglio di quanto potrei fare io la realtà della situazione. 
Dunque, sembrerebbe che le truppe tedesche, avendo sfondato le linee francesi di Hollande (semmai ce ne siano state), avendo costretto la Spagna alla neutralità, e controllato le esuberanze, non proprio convincenti, del nostro "Ducetto", stiano ormai veleggiando verso la vittoria, lasciando la Grecia al suo destino e avendone scaricato una parte del fardello sugli altri. Alla fine anche le manovre di Draghi, all’inizio osteggiato, gli fanno comodo in quanto dando un poco di respiro e con qualche barlume di PIL in più costringono anche i più riottosi alla resa. 
Gli americani non possono intervenire, ci provano con «moral suasion» ma non possono inviare le truppe, a salvataggio poi di chì? E l'armata russa non c'è più, la Russia ha troppi problemi di suo e la Cina non è poi così vicina. Insomma grande vittoria del Reich? Certo gli americani quando hanno vinto, anche per loro interesse, ci hanno trattato meglio, senza il piano Marshall la ripresa dell’Europa sarebbe stata più lenta e difficile, i tedeschi non mi pare che abbiano questa apertura mentale. Ammettiamo che il loro modello sociale funziona, soprattutto in un unione monetaria dove non subiscono rivalutazione e dove loro le regole le rispettano quando vogliono o se le fanno tagliate su se stessi. Purtroppo credo che per un po' di tempo vivacchieremo così, se riescono a ripiazzare Sharkozy all’Eliseo, neutralizzando la Le Pen, il pacchetto sarebbe completo e a questo punto la situazione per un po’ sarà normalizzata. 
Certo la ripresa sarà asfittica, il tasso di disoccupazione rimarrà alto (job act o meno), con l’euro in caduta rischiamo pure lo shopping dei cinesi che hanno capito che è meglio stare lontano dai dollari e comprare asset reali; insomma niente di drammatico, il dramma c’è già stato e ci stiamo abituando, e andremo avanti per un poco finché chi ha il potere effettivo non deciderà che così non gli va più bene.