Su
una tragedia come quella che è successa nel mediterraneo con centinaia di morti
non si può dire niente, meglio tacere come diceva Wittgenstein, troppo dolore,
troppo delicata e complessa la materia.
Però su questa Europa si deve parlare, ne parlo spesso riferendomi alle scelte economiche e sociali, che hanno mostrato indifferenza verso la tragedia del popolo greco e un assoluta mancanza di solidarietà. Quindi, se non siamo capaci di sentimenti solidaristici neanche per gli europei, e per una nazione che retoricamente viene vista come culla della civiltà europea, cosa possiamo aspettarci per una massa di disperati provenienti dalle più disparate e lontane regioni? Questa mancanza di spessore politico da parte della leadership europea è direttamente figlia del deficit di democrazia, se avessimo un parlamento eletto democraticamente con potere di decidere almeno avrebbe qualche scrupolo, se non altro verso il corpo elettorale. Comunque, anche se non ho soluzioni per il problema della immigrazione, credo che ci sia una fondamentale miopia da parte europea verso le nazioni che si affacciano sulla sponda africana del mediterraneo. Dopo il periodo colonialista e l’indipendenza si sono visti solo interessi tattici mirati a qualche beneficio circoscritto da parte delle singole nazioni europee. Invece, secondo me, tutta questa area, che è troppo vicina per essere dimenticata, avrebbe delle grosse potenzialità di sviluppo e crescita che alla fine non potrebbero che portare dei vantaggi anche a noi europei. Io ne avrei fatto una specie di Commonwealth europeo dove instaurare un reciproco e fruttuoso rapporto di scambio. Da una parte avremmo dovuto aiutarli a crescere in senso democratico ed economico, e questo ci avrebbe consentito di esportare da loro lavoro qualificato, inoltre, poteva essere un importante mercato di sbocco se fatto crescere e, nello stesso tempo, si potevano sfruttare anche altre sinergie. Se tutto questo fosse stato impostato qualche tempo fa forse oggi i problemi di immigrazione ne avremmo di meno e non ci troveremmo dall’altra parte nazioni allo sbando e a potenziale rischio Isis.
Però su questa Europa si deve parlare, ne parlo spesso riferendomi alle scelte economiche e sociali, che hanno mostrato indifferenza verso la tragedia del popolo greco e un assoluta mancanza di solidarietà. Quindi, se non siamo capaci di sentimenti solidaristici neanche per gli europei, e per una nazione che retoricamente viene vista come culla della civiltà europea, cosa possiamo aspettarci per una massa di disperati provenienti dalle più disparate e lontane regioni? Questa mancanza di spessore politico da parte della leadership europea è direttamente figlia del deficit di democrazia, se avessimo un parlamento eletto democraticamente con potere di decidere almeno avrebbe qualche scrupolo, se non altro verso il corpo elettorale. Comunque, anche se non ho soluzioni per il problema della immigrazione, credo che ci sia una fondamentale miopia da parte europea verso le nazioni che si affacciano sulla sponda africana del mediterraneo. Dopo il periodo colonialista e l’indipendenza si sono visti solo interessi tattici mirati a qualche beneficio circoscritto da parte delle singole nazioni europee. Invece, secondo me, tutta questa area, che è troppo vicina per essere dimenticata, avrebbe delle grosse potenzialità di sviluppo e crescita che alla fine non potrebbero che portare dei vantaggi anche a noi europei. Io ne avrei fatto una specie di Commonwealth europeo dove instaurare un reciproco e fruttuoso rapporto di scambio. Da una parte avremmo dovuto aiutarli a crescere in senso democratico ed economico, e questo ci avrebbe consentito di esportare da loro lavoro qualificato, inoltre, poteva essere un importante mercato di sbocco se fatto crescere e, nello stesso tempo, si potevano sfruttare anche altre sinergie. Se tutto questo fosse stato impostato qualche tempo fa forse oggi i problemi di immigrazione ne avremmo di meno e non ci troveremmo dall’altra parte nazioni allo sbando e a potenziale rischio Isis.
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