mercoledì 5 giugno 2019

Commento post elezioni euopee

Le elezioni europee sono finite per fortuna, non ne potevo più di questa propaganda elettorale di basso livello. Ha vinto la Lega, hanno  perso, e male, i 5 Stelle, il Pd tiene, Berlusconi arranca e la Meloni avanza un poco. Niente di sorprendente, forse i numeri dei 5 Stelle sono peggiori del previsto e la Lega conferma i trend dei sondaggi; tutto previsto è da quando hanno fatto il governo che era chiaro che Salvini, più esperto, scaltro e navigato, avrebbe drenato voti. Dei 5 Stelle si conferma la mancanza di una vera leadership, se l'alternativa a Di Maio è Di Battista non promette niente di meglio, inoltre manca una strategia politica, l'attuale è un mix di istanze confuse e "barricadere " insieme al tentativo di rassicurare, non si può andare al governo pensando di fare sempre opposizione. Salvini manda messaggi semplici e chiari che vanno al cuore della gente, anche se alcuni sono sbagliati e altri pericolosi o controproducenti o semplici arruffianamenti elettorali, ma così funziona la politica. Nel PD Zingaretti ha cercato di evitare e comporre le rotture renziane, il suo carisma è basso è non sento grandi idee, almeno Calenda si mostra più preparato con un programma con dei contenuti condivisibili, e infatti almeno a livello personale ha avuto consensi, ma il mondo della sinistra non lo ama e lo osteggia quindi non lo appoggia, anzi se potesse lo distruggerebbe come ha fatto anche in passato con altri. La sinistra-sinistra è vittima delle continue divisioni, purtroppo non abbiamo neanche un partito verde forte e innovativo che potrebbe raccogliere voti a sinistra e nel voto giovanile. Non capisco neanche la Bonino che corre da sola e infatti non fa eleggere nessuno.
Salvini vince nonostante la battaglia contro di lui, che come al solito tende a demonizzare l'avversario, stesso errore fatto con Berlusconi, non è così che si sconfigge l'avversario e si riportano i voti a casa. La realtà è che ci sono state 22 milioni di persone che non hanno votato, ciò dimostra, al di là del fatto che queste erano elezione europee, che c'è una domanda di politica che non trova offerta.  Il futuro più probabile è che Salvini, prima o poi, si presenti all'incasso e vinca, e con la Meloni e pezzi di Forza Italia, ormai allo sbando,  possa governare, che sappiano farlo bene e nell'interesse del paese ho molti dubbi, perché se le soluzioni sono la flat tax e i minibot proprio non ci siamo. 
Qualche consiglio per gli altri.
I movimento 5 Stelle è in caduta libera se non riprende il comando Grillo, di cui spesso non ho spesso condiviso idee e atteggiamenti, rischia di perdere ancora voti, comunque non si costruisce un partito senza creare le condizioni per avere una leadership credibile e fino ad oggi non hanno fatto niente per costruirla.
Per il centro sinistra invece serve un opera di svecchiamento quasi totale. Prima di tutto non siamo più nei gloriosi, si fa per dire, anni '70, non esiste più una grande classe operaia, il mondo del lavoro è molto frammentato con situazioni disparate: dai disoccupati cronici, ai sottoccupati, gli occupati delle nuove tecnologie e servizi che non sono gli operai di una volta, insomma pensare di ritornare al PCI di Berlinguer è solo illusione retorica. Anche il mantra del "più Europa" andrebbe profondamente rivisto. L'Europa dell'euro degli ultimi 20 anni avrà avuto anche qualche aspetto positivo ma gli errori fatti, sia di impostazione e poi nell'affrontare in maniera sbagliata la crisi, hanno creato un gap di credibilità  nei cittadini verso delle istituzioni europee che difficilmente si può risolvere ripetendo le solite frasi fatte, mentre la realtà dei fatti è che molte persone si sentono impoverite e più insicure, facile preda del sovranismo. Anche nella sinistra serve gente nuova e sopratutto preparata che capisca che la Europa e la globalizzazione non sono la panacea sperata, quindi con le passate politiche bisogna prendere le distanze. 
Le soluzioni in parte sono anche  quelle che propone l'Europa ma senza accettarle tutte passivamente. E' chiaro che non si può tornare indietro, ma le riforme che servono devono guardare avanti senza lasciare nessuno indietro. Servono nuovi ammortizzatori sociali per proteggere ma dare opportunità di lavoro, a   questo serve anche  una formazione migliore e più orientata al lavoro anche quello che verrà, serve più ricerca, investimenti materiali e immateriali, serve una burocrazia rinnovata più efficiente e che non soffochi la iniziativa privata, una macchina fiscale più semplice che  eviti la evasione ed elusione di massa e dei grandi gruppi, una giustizia civile veloce ed efficace, bisogna dare spazio alla imprenditorialità che crea nuovi posti di lavoro e stangare quelli che cercano di approfittare solo delle rendite, non stangare i pensionati ma non guardare solo ad essi ma a quei tantissimi giovani senza lavoro e speranza. L'Italia può farcela, è un grande paese pieno di energie e intelligenze, ma queste intelligenze bisogna valorizzarle e la politica non può essere il ricettacolo dei peggiori fancazzisti che vengono a pontificare di cose che non conoscono, per un paese che vuole rimanere una potenza industriale serve gente seria e preparata, e anche un elettorato che non si faccia abbindolare da promesse irrealizzabili.