martedì 25 agosto 2015

Cina e altro

Francamente che la gente si sorprenda della crisi cinese mi sorprende molto più della crisi stessa. Il sistema capitalistico è sempre stato contrassegnato da crisi, è un sistema instabile, ma cosa in natura è stabile? Basta guardare la storia, le crisi economiche sono la norma non l'eccezione. Inoltre dopo l'ultima crisi finanziaria cosa è veramente cambiato nel perverso sistema finanziario, poco o nulla, quindi di che vi sorprendete? Se, come diceva Keynes, i sistemi finanziari sono come un casinò perchè sorprendervi se la economia mondiale si comporta come una roulette? Ma andiamo con ordine, tutte le teorie economiche sullo sviluppo dicono che l'economie una volta innescata la crescita (se ci riescono) tendono ad avere col tempo tassi di crescita decrescenti, nessuno è mai riuscito ad avere tassi di crescita del 10% per sempre. La Cina inoltre è un sistema complesso e alquanto strano, sicuramente ha ancora margini di crescita per molto tempo, ma dovrebbe puntare meno sul modello mercantilista, cioè basato sulle esportazioni, ed avere una crescita più equilibrata con un maggior domanda interna, a sua volta garantita da una crescita dei redditi e delle condizioni della maggioranza della popolazione. Per fare ciò dovrebbe anche far  evolvere gradualmente il suo sistema istituzionale e sociale verso qualcosa di più simile alle democrazie occidentali, insomma la strada è lunga. Ma anche gli occidentali hanno le loro colpe, la stessa Europa è basta sul modello mercantilista tedesco che a sua volta non favorisce la domanda interna e ne abbiamo visto le conseguenze  nel momento che le economie più deboli hanno ridotto le importazioni, insomma un altro sistema sballato. Gli Stati Uniti invece, in virtù del ruolo dominante del dollaro nel sistema monetario internazionale, che gli da dei vantaggi ma d'altra parte li rende intrappolati nel dilemma di Triffin, sono costretti ad  a essere importatori netti. Insomma in parole semplici: un gran pasticcio. La soluzione: da una parte una limitazione del sistema finanziario che dovrebbe essere costretto a fare il suo mestiere e non quello di generare bolle, ma visti gli interessi in gioco e la complessità della soluzione siamo a carissimo amico e non vedo una soluzione a breve termine. Inoltre, per quanto riguarda il sistema monetario internazionale, Keynes aveva già previsto, alla fine della seconda guerra mondiale, un sistema basato su una moneta internazionale e annesso modello di controllo degli sbilanciamenti commerciali (clearing union), riesumato e riproposto anche dal governatore della Bank of China, ma anche qui gli interessi in gioco sono grossi e non vedo soluzioni a breve. La globalizzazione può essere un vantaggio se gestita bene, anche perchè come abbiamo visto nei paesi avanzati ha portato più svantaggi che vantaggi alla maggioranza  della popolazione e anche nei paesi in via di sviluppo i vantaggi maggiori vanno a una parte della popolazione, diciamolo francamente chi se ne avvantaggia sono sempre i ricchi e i profitti e poco il lavoro. Il grande assente da un po di tempo è la politica, confinata a livello nazionale e schiacciata dalla globalizzazione, la politica e lo Stato stanno riducendo il loro ruolo di mediazione e di redistribuzione, fondamentale per la democrazia ma anche per una economia più equilibrata e sana. Purtroppo penso che questa situazione si trascinerà ancora e quindi avremo ancora una situazione instabile, sperando che non peggiori e si vada ulteriormente deteriorando, come la situazione ambientale ma qui il discorso si fa troppo lungo.