Come non parlare della crisi istituzionale italiana. Dunque il presunto governo 5 Stelle-Lega non nascerà e qualcuno vuole l'impeachment di Mattarella, come dire siamo a buon punto. Per prima cosa vorrei dire che, pur avendo anche una certa simpatia per 5 Stelle (il che non significa che li voterei) e pur capendo alcune posizioni di Salvini sull'euro, il loro governo partiva male, con un premier poco indipendente e soprattutto un programma pericoloso e destabilizzante. Mattarella aveva la facoltà (e anche le ragioni) per negare la sua approvazione a Savona, rientra tra le sue prerogative, e una coalizione seria, che capisce come si sta al mondo in politica, avrebbe accettato la controproposta o fatto un'altra proposta se voleva veramente governare. E' dunque chiaro che, sopratutto, Salvini non voleva governare sul serio, Di Maio è sonoramente bocciato perchè non doveva imporre diktat e gridare all'impeachment, che furbescamente Salvini ha evitato di fare. Mattarella però, se pensa di proporre Cottarelli, fa un grandissimo errore perchè così facendo finisce per agevolare la teoria del complotto massonico-finanziario-germanico ecc., come gettare benzina sul fuoco, sembra una cosa talmente ovvia che non capisco, ma forse sotto c'è una logica a cui non arrivo.
Dunque alla fine non promuovo nessuno, anche se Salvini da un punto di vista strettamente personale (e poco da quello del paese) è sicuramente il più bravo.
Ora la situazione si fa difficile, fare anche un governo transitorio non sarà una passeggiata, andremo presto alle urne il cui esito non è scontato anche se, a naso, il centro-destra con Salvini rafforzato e Berlusconi ricandidabile ha moltissme possibilità di vincere. Il che sarebbe per Berlusconi un ennesima vittoria che lo lascerebbe comunque al centro della scena politica, grazie alla stupidità e inconsistenza degli avversari capaci di resuscitare anche un cadavere. Non credo che questo centro-destra rappresenti la possibilità di rinnovare profondamente il paese, ai posteri l'ardua sentenza. L'unico che aveva in mano la possibilità di farlo è Renzi (ciò non significa che approvi il suo disegno politico) ma la sua brama di potere smisurata lo ha portato a fare una serie di errori politici madornali, non credo che sia finito ma neanche è facile riprendere la scalata al potere.
Siamo circondati da macerie (istituzionali) e cadaveri (politici) purtoppo la colpa principale è nostra, cioè degli italiani che si illudono, ma non esiste in natura il moto perpetuo, non ci sono pasti gratis, e in genere c'è sempre un trade off tra dare e avere.
Sono molto critico sulla Europa dell'euro, credo che arrivati a questo punto, valutando bene i segnali dalla Germania che indicano possibilità di separazione, e nonostante il tentativo di Macron, questa unione monetaria, salvo miracoli, è destinata per le sue contraddizioni economiche e politiche a disgregarsi.
Per l'Italia la strada si fa dura avremo bisogno di elite competenti e preparate, che sappiano capire le dinamiche economiche, politche e sociali sottostanti a questo mondo complesso, serve realismo e visione. Nel breve periodo serve Keynes ma nel lungo bisogna guardare a Schumpeter, ricordandosi di Marshall. Un paese cresce se fa crescere la offerta ma non a discapito della domanda, favorisce il progresso tecnologico senza sfavorire i più deboli, guarda al futuro capendo i vincoli del presente, sfrutta al meglio le sue risorse materiali e immateriali, permette il ricambio generazionale e forma le persone favorendo l'ascesa di quelli più preparati perchè se ne avvantaggiano tutti, garantisce i beni comuni, fa sviluppare il mercato senza che questo fagociti tutti il resto, favorisce la giustizia sociale non per mero motivo etico ma perchè permette sviluppo e un equlibrio economico e sociale.
Sono molto critico sulla Europa dell'euro, credo che arrivati a questo punto, valutando bene i segnali dalla Germania che indicano possibilità di separazione, e nonostante il tentativo di Macron, questa unione monetaria, salvo miracoli, è destinata per le sue contraddizioni economiche e politiche a disgregarsi.
Per l'Italia la strada si fa dura avremo bisogno di elite competenti e preparate, che sappiano capire le dinamiche economiche, politche e sociali sottostanti a questo mondo complesso, serve realismo e visione. Nel breve periodo serve Keynes ma nel lungo bisogna guardare a Schumpeter, ricordandosi di Marshall. Un paese cresce se fa crescere la offerta ma non a discapito della domanda, favorisce il progresso tecnologico senza sfavorire i più deboli, guarda al futuro capendo i vincoli del presente, sfrutta al meglio le sue risorse materiali e immateriali, permette il ricambio generazionale e forma le persone favorendo l'ascesa di quelli più preparati perchè se ne avvantaggiano tutti, garantisce i beni comuni, fa sviluppare il mercato senza che questo fagociti tutti il resto, favorisce la giustizia sociale non per mero motivo etico ma perchè permette sviluppo e un equlibrio economico e sociale.
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