Questa volta per la prima volta, da quando ho il diritto il voto, sono
propenso a non andare a votare e credo che difficilmente cambierò idea. Come
orientamento sono di sinistra nel senso attribuitogli da Bobbio, cioè che
propendo più per la giustizia sociale (mentre la destra mette al primo posto le
libertà individuali); ma la mia preferenza non è per ragioni etiche o morali ma
per motivi razionali, perché penso che un mondo o un economia dove c’è maggiore
giustizia sociale è un mondo dove le risorse umane migliori possono emergere e
quindi contribuire al progresso della società e, nello stesso tempo, creare un economia più stabile e meno a
rischio.
Detto ciò vediamo cosa ci propone la offerta politica a sinistra. Liberi e uguali
è una formazione molto eterogenea (eufemismo), con da una parte la vecchia sinistra ex SEL con Fratoianni,
Possibile di Civati e gli esuli del PD Bersani e D’Alema. Alla sua guida c’è
Grasso che come figura istituzionale può anche andare bene ma come leader è un
tantino scarso, la sua proposta sulla Università poi non è neanche di sinistra.
D’Alema sempre pieno di se (ma da dove gli viene tanta sicumera dagli studi
alle Frattocchie?) ha già combinato parecchi guai al paese (non gli perdono tra
l’altro di aver distrutto una delle più grandi aziende del paese), farebbe
meglio a produrre vino, Bersani che è persona anche onesta e preparata ma ha
avuto le sue chances e le ha perse come segretario del PD, facendo una campagna
elettorale deprimente e anche sbagliando dopo nella legislatura. Civati mi
sta anche simpatico ma non ce la faccio a votare per questa accozzaglia.
Per quanto riguarda il PD parliamo di Renzi. All’inizio mi stava anche
simpatico, diceva delle cose in buona parte condivisibili, mi sembrava che
interpretasse la sinistra in maniera moderna e innovativa ma poi…, il suo
governo ha cercato di fare alcune cose ma alcune sono state completamente
sbagliate (la riforma costituzionale), il Job Act non ha funzionato se voleva
creare posti di lavoro a tempo indeterminato ha solo continuato a precarizzare il
lavoro e peggiorare la situazione anche di quelli che il lavoro ce l’hanno, ha
fatto meglio Gentiloni, con un esecutivo con personaggi in media migliori o più
efficaci, ma non è abbastanza per dargli il voto.
Berlusconi non l’ho votato quando era una novità, figuriamoci se lo voto
adesso che ci propina la solita paccottiglia da imbonitore sapendo che non
manterrà nessuna promessa, tanto quello che gli interessa sono solo i suoi
affari. Mi domando comunque come gli italiani possano ancora dargli credito
dopo che ha governato, portando il paese sull’orlo del disastro che poi ha
visto l’intervento di Monti e le sue conseguenze.
Salvini è un ragazzo sveglio, capace di capire al volo i sentimenti di una
parte dell’elettorato e usare questi temi a suo favore, bisogna dargli atto che
ha preso un partito allo sbando e con un elettorato molto concentrato al nord è riuscito a recuperare consensi e creare una base elettorale
geograficamente più ampia. Sull’euro e sul deficit ha anche ragione in fondo (si
vede che ha studiato) ma sa benissimo che la sua posizione è di minoranza voglio
vedere poi al governo cosa farà, sul resto non condivido le sue posizioni estreme
pertanto non lo voterò.
La Meloni non appartiene ad una area che mi rappresenta anche se è stata
almeno brava a smarcarsi da Berlusconi, per il resto non ho idea di cosa possa fare nella
coalizione in caso di vittoria.
5 Stelle, qui il discorso è complicato, dò atto a Grillo di aver creato un
movimento che comunque ha cercato di portare
i cittadini a impegnarsi in politica, in questo modo ha anche intercettato una
parte di delusi che potevano andare a finire in formazioni ben peggiori. Sono anche
convinto che le persone dei 5 stelle sono mediamente oneste e animate da buoni
propositi. La passata legislatura però è stata un occasione persa, per i voti
che ha preso la capacità dei 5 Stelle di incidere sulle attività del parlamento
mi è sembrata molto limitata, certe posizioni aventiniane come al solito non
pagano. Se poi andiamo a vedere i contenuti dei programmi e lo spessore dei
candidati qui la situazione è piuttosto drammatica. I punti del programma dei
cinque stelle in parte sono difficilmente economicamente sostenibili, in parte
sono velleitari e in altri punti non sono neanche convincenti. I candidati a
partire di Di Maio hanno curriculum deprimenti, altri sono solo nomi noti (Paragone o Di Falco), complessivamente poca cosa (a dire il vero gli altri partiti non sono comunque un gran
che).
Penso che fare politica coinvolgendo i cittadini sia giusto ma per affrontare
una realtà cosi complessa non basta la buona volontà o l’onestà, bisogna capire
bene come girano le cose altrimenti sei facilmente gabbato (non voglio pensare
a Di Maio che si confronta con Merkel o Macron); sulla preparazione e la
selezione il movimento si doveva fare molto di più in questi anni e invece
siamo quasi come all’inizio, il rischio nel votarli è quello di sprecare ancora una
volta il voto ( cambiare tutto per non cambiare niente).
In conclusione, se dovessi votare con il cuore voteri Liberi e Uguali ma questa sinistra non ha cuore, se dovessi votare con la ragione voterei PD ma votarlo oggi non è molto razionale, se dovessi votare con il portafoglio voterei a destra ma votare per il solo portafoglio non è abbastanza, se dovessi votare per rabbia voterei 5 Stelle ma la rabbia non è da sola una buona consigliera, quindi molto probabilmente resterò a casa.