Il libro è scritto da Paul De Grauwe, economista che insegna alla London School of Economics e riesce, in poche
pagine, a descrivere i principali problemi dell’economia.
Il mercato, per l’autore, ha dei
limiti: esterni ed interni.
I limiti esterni sono dovuti alla possibilità che
alcuni costi (esternalità), come ad esempio l’inquinamento, tendono ad essere
scaricati sulla comunità. I limiti interni invece sono dovuti al fatto che il
mercato tende a generare, inevitabilmente, grandi diseguaglianze che non solo
sono ingiuste ma generano instabilità e anche bolle speculative che finiscono
per generare delle profonde depressioni. Detto questo, l’autore evidenzia che la storia ha mostrato che solo il mercato è riuscito a garantire
il costante miglioramento delle condizioni economiche della società malgrado i
suoi limiti. D’altra parte, solo lo
Stato può riuscire a limitare queste disfunzioni in quanto il mercato da solo
ha dimostrato di non essere in grado di autoregolarsi, quindi la questione se sia
meglio lo Stato o il mercato è mal posta, avendo ognuno dei compiti distinti, infatti
Stato e mercato sono complementari.
Inoltre, solo lo Stato può gestire e creare i beni pubblici (ad esempio la
sicurezza) che comunque sono indispensabili in una società. Il problema è che
lo Stato nel perseguire l’interesse generale deve andar in conflitto con l’interesse
individuale, ma gli interessi privati, se sono molto forti, tendono a
condizionare la politica (cattura) e quindi a imporre la volontà di alcune
minoranze sugli interessi della maggioranza. In aggiunta con la globalizzazione
le capacità degli Stati di perseguire gli interessi della maggioranza si sono
indebolite a favore delle grandi corporation sovranazionali. Infine, i problemi
di inquinamento travalicano i confini nazionali e si rendono necessarie
autorità sovranazionali per far rispettare le regole e diminuire i rischi del
cambiamento climatico. La storia ci ha mostrato che i rapporti di forza tra
Stato e mercato tendono a oscillare, con una ripresa del potere del mercato
negli ultimi decenni dopo un rafforzamento dello Stato dagli anni '30 fino alla
fine degli anni '70.
Quali siano i problemi è quindi
evidente, le soluzioni sono possibili solo grazie ad un società
inclusiva e democratica che possa correggere
il sistema economico nel senso dell’equità e della giustizia sociale senza
compromettere l’efficacia del libero mercato. Su questo l’autore riamane di
fondo pessimista, anche se afferma che rimane necessario continuare a impegnarsi affinché le riforme del
sistema vengano attuate per evitare la probabile catastrofe.
In sintesi un libro molto ben scritto e
leggero che riesce comunque, con grande semplicità, a spiegare la complessità
dei principali problemi della società capitalistica, temi che abbiamo affrontato spesso in questo blog.