La
recensione di oggi è su : Il colpo di Stato di banche
e governi. L'attacco alla democrazia in Europa, Einaudi, Torino, 2013.
Luciano
Gallino, professore di Sociologia a Torino, iniziò a lavorare nella mitica
Olivetti di Adriano, è autore di numerosi libri in cui mette in evidenza i
difetti dell’attuale sistema economico e, dal titolo di questo libro, si
percepisce il suo spirito fortemente critico. Nella prima parte analizza in maniera
dettagliata le cause della recente crisi, mettendo in luce che, seppur originata negli Stati Uniti, è dovuta al mercato finanziario che ha creato
un gigantesco volume di denaro per motivi speculativi con margini di rischio
altissimi e senza alcun collegamento con l’economia reale, anche il sistema bancario europeo ha delle
colpe rilevanti. Per evitare il peggio, tutti i governi europei hanno dovuto metter mano al portafoglio per evitare il
tracollo del sistema finanziario e la bancarotta di istituti troppo grandi per
fallire. L’aspetto però, più rilevante e grave,
è che sia stato propagandato il concetto che il problema sia il debito
pubblico, aumentato soprattutto per salvare le banche, e che questo deve
significare una forte riduzione del welfare. In pratica i cittadini, dopo
essere stati costretti a contribuire per pagare gli errori del sistema
finanziario, adesso sono ulteriore penalizzati per una riduzione dei servizi
pubblici e sociali: una vera beffa.
In
conclusione, l’autore, analizza le varie
proposte che sono state presentate per riformare il sistema finanziario ed
evitare in futuro il ripetersi di ulteriori gravi crisi, evidenziando che tali
proposte siano, in larga parte, troppo
blande anche perché i relatori provengono in buona parte dallo stesso sistema
finanziario. Purtroppo, aggiungo io,
come si vede, siamo ancora nel mezzo della crisi e le ricette di
austerità e di riforma del sistema finanziario non sono assolutamente risolutive
ed adeguate e, inoltre, fino a che le decisioni fondamentali in materia
economica rimarranno in mano ad
organismi non elettivi (la famosa Troika ovvero BCE, FMI e Commissione Europea) non vedo possibilità di un cambiamento di rotta che possa andare incontro alle reali
esigenze dei cittadini
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