domenica 28 ottobre 2018

Carlo Cottrelli- Il macigno- Perché il debito pubblico ci schiaccia e come si fa a liberarsene- Feltrinelli

Carlo Cottarelli non ha bisogno di molte presentazioni, economista del FMI è divenuto ormai molto conosciuto in Italia per le sue numerose apparizioni pubbliche.
In questo libro, nella prima parte, descrive la genesi del nostro elevatissimo debito, in particolare è solo a partire dagli anni '80 che cresce e supera il 100% (rapporto debito/PIL) a causa del divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia (aumento dei tassi di interesse) e a politiche in deficit per numerosi anni. Nei decenni successivi i deficit si riducono grazie ad avanzi primari e grazie anche alla diminuzione dei tassi, il debito/PIL si mantiene costante per poi riprendere a crescere dal 2008 a causa della crisi economica che riduce drasticamente il PIL. 
Le soluzioni per ridurlo sono alcune. La prima, la più semplice sulla carta, è ripudiare o ristrutturare il debito, ma questo non sarebbe indolore visto che il 70% del debito è in mani italiane. La seconda soluzione sarebbe la condivisione del debito in Europa, soluzione sicuramente auspicabile ma molto difficilmente percorribile. Altra soluzione è la vendita del patrimonio pubblico anche questa strada non è facilmente attuabile e non è detto che dia i risultati sperati. La soluzione, preferita dell'autore, è il contenimento della spesa, contenimento attuabile evitando eccessi che bloccherebbero la crescita, cercando di mantenere il bilancio in sostanziale pareggio. Infine, l’ultima ricetta è quella di spingere la crescita del PIL per ridurre il rapporto, le ricette per la crescita non sono comunque certe e comunque richiedono tempi piuttosto lunghi, quindi Cottarelli, alla fine, sostiene che l’unica ricetta sostenibile è sicura è quella di una politica di controllo delle spese e riduzione degli sprechi. 
Cottarelli è sicuramente un bravo economista ma appartiene alla corrente “mainstream”,  la sua esperienza al FMI (che ha preso parecchie "toppe" ultima quella della Grecia), dovrebbe mettere in guardia e quindi non va  preso come un oracolo; le sue considerazioni sono comunque piuttosto equilibrate e ragionevoli anche se fino ad oggi le ricette del contenimento della spesa (avanzi primari da moltissimi anni) non hanno prodotto risultati e quindi bisognerebbe avere il coraggio di proporre qualcosa di meglio. Il libro è scritto comunque  in maniera comprensibile anche per il grande pubblico e merita una lettura.

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