Riflettendo su come stanno andando le cose in giro per il mondo rimango sconcertato da come sia possibile che, nel XXI secolo con alle spalle secoli di progresso scientifico, tecnologico e in generale di conoscenza in tutti i campi, si dia credito a persone così poco preparate, che spesso mentono e prendono decisioni importanti sulla base di scelte istintive e poco ragionate. Non c'è dubbio che abbiamo fatto passi da gigante nella scienza, anche se molte cose non le capiamo. La scienza avanza per tentativi ed errori e le conoscenze non sono mai definitive ma certo molte cose le sappiamo con ragionevole certezza.
In economia, branca che ho molto studiato recentemente, molti passi sono stati fatti anche se qui le certezze sono minori e le cosiddette leggi economiche sono solo parzialmente e contestualmente valide (Rodrik). In questo campo comunque ci sono cose su cui c'è una certa convergenza anche se le visioni rimangono differenti. Sappiamo, ad esempio, che il progresso è dovuto alla ricerca scientifica e alla applicazione delle innovazioni tecnologiche e di processo (Solow, Perez) . Il grande aumento della crescita è della produttività si è avuto a partire dalla fine del 1700 in avanti per effetto delle rivoluzioni tecnologiche. Inoltre una cosa che mi sento di sostenere e' che la crescita economica si realizza, e che si trasforma in sviluppo concetto più ampio, quando vi è un miglioramento delle istituzioni che creano le condizioni per una crescita più equilibrata e in qualche modo inclusiva e direi più democratica (Acemoglu). Sistemi poco democratici e dittatoriali hanno mostrato nel lungo periodo di essere meno efficienti, vedi URSS ma anche i sistemi dittatoriali in genere.
Il sistema capitalistico ha mostrato le sue potenzialità nel favorire la crescita ma, se non controllato, finisce per creare diseguaglianze eccessive che non sono né giuste né efficienti, inoltre porta allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali come stiamo assistendo da tempo. Abbiamo bisogno di istituzioni finanziarie e monetarie che funzionino, anche qui le esperienze passate ci hanno mostrato che la finanza lasciata a sé stessa crea spesso disastri e che un prestatore di ultima istanza è necessario come pure l'intervento dello Stato per attenuare le crisi e favorirne la uscita (Kildenberger, Tooze).
Potrei aggiungere molto altro ma ciò basta a capire che abbiamo strumenti, ancorchè imperfetti, che ci possono aiutare a costruire società che funzionano meglio, siano più inclusive, distribuiscano meglio le risorse e non mettano in pericolo la sopravvivenza della umanità. Nonostante tutto ciò negli ultimi anni stiamo assistendo a una crescita dei populismi, con la salita al potere di persone di scarsissima preparazione che spesso combinano guai. Sono contrario alla tecnocrazia, ma chi va al potere, anche se non preparato, dovrebbe avere il dovere di sentire e confrontarsi con più esperti, per decidere in base al volere popolare ma tenendo conto di ciò che sappiamo in termini di coscienze scientifiche, mediche, economiche, ecc. Purtroppo la TV è ancor più i social networks sono veicolo di disinformazioni, fake news e falsità scientifiche che circolano convincendo purtroppo troppe persone.
Se ci guardiamo indietro la umanità ha fatto passi da gigante e il progresso, in senso ampio, si è realizzato nel corso dei secoli ma questo non è sempre vero, abbiamo avuto periodi in cui le conoscenze hanno fatto passi avanti poi sono finite nel dimenticatoio per essere poi riscoperte secoli e secoli dopo (vedi ad esempio Erstostame e la conoscenza della sfericità della terra e la sua circonferenza); così pure a periodi di società ricche, organizzate e fiorenti sono seguiti periodi bui di degrado, povertà e disordine. Quindi il progresso non fa un cammino lineare ( De Long) e queste avvisaglie dovrebbero metterci in guardia; i cittadini tutti, e in particolare quelli che hanno più conoscenze, dovrebbero risvegliarsi dal torpore, non accettare uno status quo che spesso non è maggioritario, troppe persone infatti non votano. La democrazia, il progresso ma anche la nostra sopravvivenza su questo pianeta sono in pericolo, c'è bisogno di un risveglio di coscienze assopite, sono convinto che la maggioranza delle persone sarebbero favorevoli a cambiamenti nelle politiche dettati da scelte consapevoli e meditate e rivolte al bene comune.
Non possiamo e dobbiamo accettare che qualche folle, magari anche ricco, ci imponga la sua volontà contro gli interessi della maggioranza, abbiamo avuto già condottieri, re e imperatori che hanno creato disastri e morti solo per la brama di potere, abbiamo già dato e sarebbe anche l'ora che facessimo i nostri interessi senza essere fuorviati da narrazioni ma basandoci sulle conoscenze acquisite.
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