Certo il discorso di Vance sulla Europa è singolare, dire che noi europei abbiamo perso di vista i valori democratici, da uno che è il vice di un presidente che non ha accettato le precedenti elezioni e poi ha di fatto sobillato i suoi fans, che hanno assalito Capitol Hill con una delle azioni più gravi che si siano viste in USA, fa veramente sorridere, io se fossi stato lì mi sarei alzato e andato via.
Comunque criticare la UE è giusto perché troppe cose non vanno e questi continui schiaffi, che l'ammistrazione Trump da a l'Europa e alla UE, spero siano benefici. Diciamo che gli USA hanno sempre fatto quello che gli pareva, magari i modi erano più soft ma la sostanza non cambia, gli USA fanno e hanno sempre fatto i loro interessi.
Ma andiamo con ordine, la creazione del mercato unico e poi della UE è stata una cosa giusta che ha portato più vantaggi che svantaggi. L'allargamento a est della UE lo capisco da un punto di vista politico ma ha creato una struttura elefantiaca, ingestibile con il sistema della unanimità; inoltre i paesi dell'est sono molto diversi da quelli occidentali, hanno sistemi democratici giovani, economie in crescita mentre a ovest abbiamo economie mature, non è facile fare convivere paesi così diversi. Poi c'è stata la introduzione dell'euro, anche qui ci sono alcuni aspetti positivi, diciamo che ne ha beneficiato la Germania con una moneta più debole del marco, non ne ha beneficiato l'Italia delle svalutazioni competitive anche se, ovviamente, ne abbiamo beneficiato per gli scambi con il dollaro e con interessi più bassi su di un debito enorme. Ma il punto peggiore, che ho sempre sottolineato, è che abbiamo creato una moneta unica e poi non la utilizziamo a pieno, non emettendo bond comuni che sarebbero utili al sistema bancario, avremmo un debito comune da utilizzare e si pagherebbero meno interessi, almeno noi è non solo. Senza parlare delle politiche economiche sempre restrittive e anti deficit, che tanti problemi hanno creato nel passato e ancora si persiste su questa linea. Per non parlare di una mancanza di una vera politica industriale e strategia di crescita e sviluppo, e ancora l'elenco sarebbe lungo.
Per fortuna a dire queste cose non sono io ma Mario Draghi che con il suo report ha sconfessato gli ultimi 30 anni di strategie UE. Purtroppo negli ultimi anni la UE è stata a guida germanica, con la Francia che ha ripetutamente fatto accordi con la Germania invece di guardare anche ai paesi del sud, Italia e Spagna, per fare fronte comune. Della UK meglio non parlarne anche perché è fuori ma ha sempre guardato più oltre Atlantico. Adesso che sarebbe ora di cambiare la situazione non è delle migliori, Macron e la Francia sono in enormi difficoltà, la Germania è in piena crisi economica e politica con la destra che avanza, e da noi la Meloni fa esercizio di equilibrismo tra UE e Trump, un vero disastro, difficile che si riesca a dare un cambio di rotta deciso. D'altra parte la UE non ha scelta se rimane in questo stallo istituzionale e politico è destinata a soccombere. Per competere bisogna avere i numeri, e in Europa non mancano né le risorse né le teste, ma bisogna avere una struttura istituzionale funzionale, più snella, più capace di rispondere alle sfide economiche, tecnologiche, militari e strategiche che le altre grandi potenze pongono. Il futuro è sempre aperto, chissà se questi schiaffi non ci facciano bene e ci costringano veramente a cambiare, peccato che solo Draghi sembra l'unico che abbia ben capito la situazione è abbia fornito delle proposte adatte.