Se c'è un libro che mostra i suoi limiti in questa fase storica è il famoso libro di Francis Fukuyama: La fine della storia. Infatti, come scritto nella recensione, l'autore preconizzava la vittoria della democrazia come sistema di governo che si stava realizzando quasi ovunque nel mondo. A vedere quello che sta succedendo negli ultimi anni, e in particolare negli USA paladini per anni, almeno a parole, della democrazia sembra piuttosto di essere in un qualche film o serie distopica su un futuro che è invece realtà. Non sembra proprio che la democrazia stia avanzando, torna di moda invece l'uomo forte che decide e si sbarazza di quei lacci e contrappesi di cui è infarcita questa inutile democrazia.
Ma come siamo arrivati a questo punto piuttosto che ad una espansione della democrazia a un suo sostanziale regresso, con molti cittadini, il fantomatico popolo, che inneggia alla distruzione delle regole democratiche. Come ho già detto le democrazie anche nelle sue forme primitive, Atene o la Repubblica romana, non sono durate a lungo mentre abbiamo avuto una sequela di condottieri, imperatori e re nella maggioranza della storia conosciuta.
La democrazia si basa su di un patto, come diceva Russeau il contratto sociale. Semplificando molto, da una parte i cittadini cedono una parte della loro indipendenza e libertà a uno Stato che, con adeguate istituzioni democratiche, dovrebbe garantire sicurezza, rispetto della legge e una serie di politiche che siano conformi a quelli che sono i desideri della maggioranza.
Ma questo meccanismo si è interrotto, perché una parte dei cittadini non vota più e un altra parte vota chi in pratica cerca di minare i fondamenti della democrazia, e non solo negli Stati Uniti lo vediamo in molte parti, anche a casa nostra qualcuno voleva i pieni poteri.
Il problema è che lo Stato non è riuscito a mantenere il patto. Da una parte la globalizzazione lo ha indebolito togliendoli potere e mezzi economici, inoltre sono aumentate le regole internazionali, ad esempio le leggi e i regolamenti UE che sono visti come lontani e spesso avulsi dalle decisioni degli elettori. Inoltre, le classi medie stanno scomparendo per cui molti sono delusi e non votano, mentre i più arrabbiati votano chi si presenta come in opposizione allo status quo. La cosa divertente e sconcertamte è che negli Stati Uniti quelli che stanno cambiando le regole sono due ricchi miliardari, cioè la classe che più si è arricchita negli ultimi 30 anni. Come ho già scritto tutto ciò è anche colpa della classe politica, quella che dovrebbe avere a cuore la democrazia e il progresso, che ha continuato a sostenere di essere nel migliore dei mondi possibili quando invece stava perdendo di vista il demos, cioè il popolo.
Fukuyama nel suo libro sosteneva che la democrazia riusciva a soddisfare il desiderio di isotimia, cioè di essere riconosciuto come uguale, a me sembra che oggi invece prevalga il sentimento del gregge che anela ad essere guidato da un pastore, e che spesso non è un buon pastore.
In conclusione, che tu sia progressista o conservatore, che tu sia nella classe media o anche sotto, dovresti cominciare a preoccuparti e a protestare per il rispetto delle regole democratiche, perché quando si è cominciato a lasciarsi guidare dal conduttore di turno le cose generalmente non sono finite bene, e sono piuttosto preoccupato anche perché vedo persone, che reputo democratiche, che si stanno illudendo che questo cambiamento sia positivo.
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