Francesco Saraceno è professore di macroeconomia internazionale ed europea a Sciences PO e alla Luiss, questo è il suo ultimo libro, il precedente lo abbiamo recensito qui.
Il libro nella prima parte illustra la storia, le criticità e le debolezze insite nella creazione della Eurozona, inoltre pone in evidenza gli errori di governance europea sia nella creazione delle regole e sia nella gestione della crisi greca.
Nella seconda parte cerca di delineare alcune soluzioni ai problemi nati dalla crezione dell'euro e alla disfunzionalità che l'euro e la regolamentazione hanno creato. Si parte dal fatto che il sogno federalista di Spinelli è al momento irrealizzabile e utopistico. Pertanto, quello che l'autore propone è un "federalismo surrogato" cioè la creazione di istituzioni e modalità per far funzionare meglio la Eurozona. Le proposte sono, la creazione di un sussidio di disoccupazione europeo, in aggiunta servirebbe un fondo di stabilizzazione europeo per sostenere le finanze pubbliche nei momenti di crisi. In particolare, sarebbe essenziale un Ministro delle Finanze della Eurozona dotato di un bilancio proprio che dovrebbe agire come linea di credito per i paesi in difficoltà e reagire alla fluttuazioni cicliche, il tutto grazie alla emissione di titoli europei. Un altra riforma urgente è una vera unione bancaria con un meccanismo di assicurazione federale dei depositi. Inoltre vi è da migliorare la regolamentazione finanziaria, ad oggi c'è la ESMA che andrebbe rinforzata per evitare e ridurre la instabilità finanziaria. Bisogna anche rilanciare le politiche nazionali di bilancio con un aumento dell'investimento pubblico e riformare, pertanto, il pessimo Patto di Stabilità (ma al momento non si vede il cambiamento atteso vedi qui). Infine, quello che manca, è una politica industriale europea per promuovere tecnologia e innovazione investendo nei settori più promettenti. Per ultimo serve un armonizzazione fiscale e, soprattutto, porre fine alla concorrenza fiscale che è spesso all'interno dei confini europei (Lussemburgo, Irlanda, Malta, Olanda ecc.).
Tutto cio è possibile? Fino ad ora è stata la Germania, e i suoi allaeati, a frenare le riforme, infatti la Germania si è avvantaggiata sia dalla introduzione dell'euro e anche dell'allargamento ad est della UE, avendo esportato ad est una parte della sua catena produttiva. Il Fondo per la ripresa varato dopo la pandemia Covid 19 è comunque un passo avanti verso una forma di mutualizzazione del debito e, quindi, un segnale positivo che fa sperare in un cambiamento di attteggiamento anche della Germania, che vede una situazione internazionale che si modifica erodedone le posizioni di vantaggio attuali.
Un libro ben scritto e ben informato ma chiaro e semplice nella descrizione dei problemi. Per chi legge queso blog, e ha letto qualcuno dei libri recensiti sul tema, il libro di Saraceno non contiene argomenti particolarmente innovativi, lo consiglio pertanto a chi è digiuno come sintesi particolarmente efficace.
Per quanto riguarda il tema del libro, cioè i problemi dell'Eurozona e le sue soluzioni il discorso è complesso, sono d'accordo che il federalismo vero sia lontano e che alcune delle soluzioni proposte nel libro siano necessarie, sono meno convinto che il clima sia realmente cambiato. Per cambiare veramente passo e riformare le istituzioni europee la Unione a 27 è disfunzionale. Io credo che la unica soluzione sia che alcuni dei paesi europei piu popolosi e importanti dal punto di vista del PIL (Germania, Francia, Italia e Spagna) decidessero veramente un impegno comune per proseguire verso un vero percorso che migliori l'attuale assetto, questo potrebbe portare, nel tempo, a qualcosa di piu vicino ad una federazione e comunque ad un assetto istituzionale e regolatorio più funzionale. Io questa volontà non la vedo, ho visto solo impegni bilaterali tra Germania e Francia che, a mio parere, non sono né sufficienti né utili. Certo il futuro è aperto e tutto può succedere, dipende dalle condizioni storiche e, soprattutto, dipende anche dalle individualità politiche di un certo rilievo e spessore che appunto mancano. Intanto, con la guerra tra Russia e Ucraina, la Europa è in difficoltà e continua a rimanere schiacciata nel confronto tra i due giganti: USA e Cina
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