Quello di oggi è un libro particolare, scritto da un personaggio particolare: Ray Kurzweil, ingegnere e inventore sopratutto nel campo musicale; il libro è una finestra su un futuro abbastanza prossimo in cui ci sarà un cambiamento epocale: "la singolarità".
Il tema del libro è chiaro, grazie allo sviluppo di soprattutto tre tecnologie, in un futuro non troppo lontano, l'uomo avrà la possibilità di potenziare enormemente le sue attuali potenzialità biologiche. Le tre tecnologie in grado di cambiare il futuro della specie umana sono: la biologia, le nanotecnologie e la intelligenza artificiale. Il libro, quindi, con grande dovizia di particolari, esempi e citazioni di studi, ci spiega quali sono le scoperte scientifiche e tecnologiche che consentiranno a queste tre tecnologie di progredire; secondo l'autore, infatti, la teconlogia è soggetta alla legge dei ritorni accelerati cioè la evoluzione delle tecnologie diventa esponenziale. Nel finale del libro, la parte piu interessante, a mio parere, risponde alle critiche e ai dubbi espressi da vari studiosi sia sulla effettiva possibilità di tali sviluppi e sia sui rischi insiti nello utilizzo di tali tecnologie che potrebbero alla fine ritorcersi contro di noi.
Un libro interessante in teoria ma, in pratica, per lunga parte molto difficile da leggere data la mole di dati e studi che elenca che rendono, di fatto, il libro molto poco scorrevole e pesante.
Sinceramente penso che fare previsioni sul futuro sia veramente rischioso perchè, spesso, alcuni sviluppi sono sovrastimati mentre altre possibili innovazioni tecnologiche sono difficilmente prevedibili e a volte si manifestano all'improvviso senza segni premonitori (si pensi a Internet e al suo sviluppo che non si trova in nessun libro di fantscienza o futuristico di alcuni decenni fa). Infatti, alcune previsoni del libro, che risale a 15 anni fa, appaiono piuttosto ottimistiche viste ora. Il problema dei pericoli di tali sviluppi viene affrontato dall'autore ma la sua risposta è piuttosto ottimistica, mentre la evoluzione tecnologica sta ponendo delle sfide enormi data la sua crescente capacità di modificare la realtà. Queste problematiche le abbiamo viste con i rischi che pongono le ricerche biologiche, ad esempio la clonazione, le modifiche al DNA e, recentemente, anche lo sviluppo della intelligenza artificiale.
Io non sono così ottimista, lo sviluppo regolatorio e istituzionale non riesce al momento a mantenere il passo ai problemi che solleva la velocità e l'impatto dello sviluppo tecnologico. L'impatto per esempio della intelligenza artificiale sul lavoro potrebbe essere devastante se governi e istituzioni non riescono a compensare i rischi di perdita di milioni di posti di lavoro. Inoltre, lo sviluppo ulteriore della intelligenza artificiale pone problemi ulteriori con scenari anche distopici alla Terminator che non sono del tutto campati in aria. Infine, il solco tra élite economiche e scientifiche e i cittadini comuni sta crescendo sempre di piu, con sempre maggiore diffidenza da parte di questi ultimi, basti pensare a cosa è successo durante la pandemia e agli attacchi dei no vax. Reazioni scomposte senz'altro, ma se non si cerca di ridurre la distanza tra élite scientifiche e cittadinanza i dubbi e perplessità non possono che aumentare. Infine, anche il potere sempre crescente di élite economiche che possiedono le tecnologie avanzate pone problemi sociali che vanno affrontati e risolti per il bene complessivo della società.
La evoluzione della tecnologia è un bene perchè consente di aumentare il benessere della società e la speranza di vita come abbiamo visto nel corso dell'ultimo secolo, ma la teconologia, che per se è neutra, può diventare pericolosa in funzione di chi la domina e quindi non può essere impunemente lasciata al mercato e alla iniziativa individuale quando i suoi risvolti sono potenzialmente molto pericolosi; per questo la grande sfida che abbiamo davanti non è solo tecnologica ma molto più complessa, cioè come far evolvere la società, le istituzioni e le regole al fine di sfuttare tali evoluzioni per il benessre della maggioranza dei cittadini (vedi sul tema il libro Power and Progress).
Nessun commento:
Posta un commento