Non posso non parlare del fatto del momento, ovvero la vittoria di Tzipras alle elezioni greche. Bene, per cominciare comunque la si pensi su Tzipras, è un fatto positivo che in Grecia sia tornata la democrazia. Negli ultimi tempi gli è stato impedito di fare il referendum sull'euro e di fatto sono stati costretti a votare chi gli ha imposto la Troika. Se adesso si torna a un pò di sana dialettica democratica non può essere che un bene, tra l'altro anche noi in Italia non abbiamo avuto una sorte molto diversa, gli ultimi tre Presidenti del Consiglio (Monti, Letta, Renzi) non sono stati "eletti" (*), anche se l'ultimo una sua giustificazione elettorale ex-post l'ha avuta con le europee. Ovviamente sul programma di Tzipras c'è chi si spella le mani a sinistra, c'è chi gli da del comunista a destra, e chi più sobriamente si chiede se il suo programma politico sia sostenibile. Intanto diciamo che il programma della Troika si è dimostrato insostenibile, la cura praticata, che nessuna mente sana con un minimo di conoscenza di macroeconomia può giustificare, infatti ha portato il paese nel baratro di una recessione profonda con crollo del PIL, degli stipendi e del benessere. Tale cura ha anche procurato l'aumento del rapporto debito/PIL, d'altronde anche se contengo il numeratore ma faccio crollare il denominatore il rapporto non può che peggiorare. Certo i Greci hanno delle colpe, in particolare vorrei capire cosa gli è passato per la mente di taroccare i dati per entrare in quella macchina schiaccia sassi dell'euro, questa si che è una colpa della sua leadership, poi possiamo dire tutto quello che vogliamo ma non vedo perché infliggere delle sofferenze, tra l'altro inutili, a milioni di cittadini che dovrebbero essere europei come noi, alla faccia della solidarietà. Detto ciò, e che peggio della Troika forse non c'è niente, vediamo che cosa può succedere. Tzipras ha chiesto fondamentalmente di diluire nel tempo il debito, riuscirà a spuntarla? Ma, soprattutto, ammesso che riesca a spuntare questo accordo, non credo che abbia la possibilità di fare le riforme che ha promesso, ad esempio aumento del salario minimo, ecc; primo non ha gli spazi economici e secondo va proprio all'opposto delle politiche proposte dalla Troika, quindi o sarà costretto a rimangiarsi le promesse o se le vuole portare avanti prima o poi dovrà accettare l'idea di sganciarsi dall'euro, cosa di cui sono meno preoccupati i tedeschi avendo diminuito nel frattempo la esposizione nei confronti della Grecia. Insomma, come scritto nel titolo potrebbe essere una vittoria di Pyrros più che di Tzipras. Oddio tutto può succedere, la realtà politica-sociale non è un sistema deterministico cui dato un input si possa prevedere con sicurezza l'output, però la domanda che bisogna farsi è "cui prodest", a chi giova? Ho molti dubbi che il paese leader, la Germania, possa ancora avere interesse a tenere in piedi questo costoso giocattolo, l'unione monetaria, dove più passa il tempo è più diventa insostenibile e improponibile. Chissà, alla fine se si decidesse un tana liberi tutti concordato, noi italiani potremmo alla fine guadagnarci.
(*) Ovviamente la nostra Costituzione non prevede la elezione diretta del PDC ma questi viene scelto dal Presidente della Repubblica, ma in genere il mandato viene dato al segretario del partito di maggioranza relativa.
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