E' un libro molto approfondito e dettagliato in cui vengono spiegate in parallelo le due grandi crisi: la Grande Depressione degli anni '30 e la Grande Recessione del inizio del XXI secolo.
Il libro descrive, con grande dovizia di particolari, fatti e personaggi della storia delle crisi evidenziando parallelismi e differenze tra le due crisi sia nel nascere che nella gestione. Ovviamente non posso descrivere facilmente tutto quanto viene riportato nel libro, che comunque consiglio di leggere, anche se non è un libro facile in quanto molto complesse e intricate sono le questioni analizzate.
Quali sono le conclusioni dell'autore? Sicuramente la lezione degli anni '30 è servita principalmente negli USA e meno in Europa. Le conoscenze degli errori della Grande Depressione hanno infatti consentito di salvare dal disastro finanziario e hanno evitato livelli di disoccupazione troppo elevati. Gli interventi di salvataggio hanno evitato il peggio, anche se il fallimento di Lehman-Brothers è stato sottovalutato nei suoi impatti, inoltre le politiche fiscali espansive si sono interrotte troppo presto rallentando la ripresa. In Europa, invece, oltre ad aver fatto un unione monetaria senza unione fiscale e bancaria, la reazione ha portato presto a strette fiscali e controllo della spesa pubblica costringendo a una ripresa molto asfittica se non situazioni di grave recessione, come in Grecia (ma anche in Italia) a seguito degli interventi della Troika. Inoltre, per quanto riguarda le riforme, mentre dopo la Grande Depressione le riforme (Steagall-Grass) sono state molto profonde ed efficaci, anche perché la crisi è stata più pesante, di converso l'evitare il peggio ha prodotto riforme (Dodd-Frank) molto ridotte, anche in Europa le riforme che ci sono state sono parziali e anche tardive.
In sintesi quello che ne esce è un quadro a tinte chiare e scure in cui la storia insegna ma non abbastanza.
Se avete la possibilità (è solo in inglese) leggetelo perché molto istruttivo e approfondito.
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