Il
libro che presentiamo oggi è: Il
capitalismo ha i secoli contati, di
Giorgio Ruffolo-Einaudi. L’autore è un economista che ha scritto diversi saggi su temi
economici ed è stato anche Ministro dell’ambiente.
Nella prima parte del libro
ripercorre sinteticamente la storia dei sistemi economici, a partire dalle
civiltà mesopotamiche passando per l’Impero romano sino ad arrivare ai giorni
nostri con la supremazia degli USA. Nella
seconda parte mette in evidenza
quali sono gli aspetti critici dell’attuale capitalismo. In particolare sono la
insostenibilità, cioè il rischio di uno sfruttamento
assurdo di risorse limitate con conseguenti disastri ecologici. La globalizzazione, estensione del sistema capitalistico a tutta la scena mondiale e le sue conseguenze negative: lo strapotere delle Corporations e
la progressiva concentrazione delle ricchezze in
pochi soggetti. La privatizzazione, ovvero il costante trasferimento
alla sfera privata di settori pubblici e conseguente declino dei beni
collettivi. La "finanziarizzazione" che
ha comportato il vertiginoso
aumento degli strumenti finanziari
con la crescita della speculazione e della inclinazione al rischio. La demoralizzazione, cioè il costante decadimento dei
valori etici rappresentato dai casi clamorosi come la Enron, con invece, spesso, la esaltazione di valori come avidità ed
egoismo. Nell’ultima parte fa alcune considerazioni, più che pratiche direi filosofiche, in cui
cita vari autori sulle possibili vie di uscita dalla situazione presente. Nel
complesso è un libro scritto in maniera semplice e piacevole e, seppur con
molte citazioni, scorre molto bene e ha il pregio, a volte raro, della sintesi.
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