domenica 15 novembre 2015

Le idee dell'economia: cosè l'economia

A partire da oggi  inseriremo una serie di post di  argomenti di economia, cercando di seguirne l'evoluzione storica. Queste note fanno parte degli appunti di un libro, che ho quasi finito di scrivere, e che si chiamerà appunto le idee dell'economia, lo scopo è puramente divulgativo ovvero quello di introdurre in maniera semplice, almeno spero, chi è all'oscuro  dei principali concetti e temi dell'economia.

Cos'è l'economia

Prima di addentrarmi nella spiegazione di altri concetti economici, credo che la prima domanda che si ponga il lettore verta sul contenuto della termine economia[1] . Per cominciare potremmo partire dal significato etimologico della parola, che deriva dal greco. Si tratta di una parola composta da due termini: ο
κος (oikos), "casa", e νόμος (nomos) “legge”, che quindi potremmo tradurre, in maniera estensiva, con amministrazione della casa o patrimonio. Sinceramente questa definizione in relazione a cosa è l’economia oggi è alquanto riduttiva.
Come definizione più moderna si può citare la seguente: «L’economia è lo studio del genere umano negli affari ordinari della vita. E’  da un lato lo studio della ricchezza, dall’altro, il più importante, lo studio dell’uomo.»[2].
Un’ulteriore definizione, che mette in luce altri aspetti, in particolare il concetto di scarsità è: «L'economia è la scienza che studia la condotta umana come  relazione tra fini  e mezzi scarsi applicabili ad usi alternativi[3].
Si potrebbe continuare con altre definizioni tratte dai manuali più recenti di economia ma in realtà, lungi da me farne una classifica o indicarne la migliore, ognuna  coglie degli aspetti e probabilmente nessuna riesce a comprenderli tutti.
Partendo dalle  definizioni volevo, comunque, mettere in evidenza che l’economia è una materia complessa che tratta di ricchezza e mezzi, senza dubbio, ma verte anche sul comportamento umano, ad es. le scelte,  e  anche sulle organizzazioni sociali  ed economiche (impresa, Stato, ecc…).
Nel seguito di questi approfondimenti vedremo come le tematiche affrontate siano piuttosto vaste e gli economisti, in particolare quelli più importanti che citeremo, sono stati al tempo stesso filosofi, scienziati sociali, storici,  matematici e altro: «Il grande economista deve possedere una rara combinazione di qualità [...] deve essere, in una certa misura, un matematico e uno storico, uno statista e un filosofo” [4].
A questo punto, la ulteriore domanda che potrebbe sorgere al lettore è: che tipologia di scienza è l’economia, o scienza economica?
La risposta è che la scienza economica appartiene alle scienze sociali e, come tale, non può essere equiparata ad esempio alle scienze fisiche, dove le teorie devono  trovare conferma negli esperimenti che hanno  caratteristiche ben definite. Nel caso della scienza economica il fatto di trattare il comportamento umano e le organizzazioni sociali ed economiche, le cui condizioni sono indiscutibilmente mutevoli, non permette una verificabilità così oggettiva delle teorie. La scienza economica, comunque, si avvale del metodo scientifico, cioè costruisce  teorie che si basano su ipotesi e applicazione di modelli semplificati della realtà, per trarne delle conclusioni che devono trovare conferma cercando delle relazioni causali  con i fatti o dati della realtà stessa.
Mi fermo qui perché queste affermazioni ci portano a temi epistemologici,  molto complessi e delicati,  molto al di là  delle mie conoscenze  e degli scopi di tali note [5].
Quello che mi preme evidenziare è che, comunque con tutti i limiti cui sopra accennavo, la scienza economica, a mio parere, nel corso del tempo ha comunque senz’altro compiuto dei progressi nella conoscenza dei fenomeni economici.
E’ importante altresì rilevare che sarebbe comunque auspicabile, per il lettore, un sano atteggiamento critico nei confronti delle teorie economiche che, a volte, vengono difese con troppa enfasi dimenticando che dipendono molto dalle ipotesi assunte,  a volte non esplicite, e all’uso di modelli che, comunque per forza maggiore, devono essere delle semplificazioni della complessa realtà economica.
Infine, una delle tipiche suddivisioni dell’economia è quella che la divide in: microeconomia  e macroeconomia; la prima si dedica soprattutto allo studio dei fenomeni economici relativi al  singolo soggetto economico, individuo o impresa, mentre la seconda si riferisce ai fenomeni dell’economia nel complesso e quindi a variabili economiche aggregate.
Vi è infine un’ultima distinzione molto dibattuta e non sempre condivisa, su cui non mi dilungo, tra quella che viene definita come economia positiva o descrittiva che dovrebbe descrivere e spiegare i fenomeni economici (economia com’è),  e quella che invece viene definita come economia normativa o prescrittiva, che spiega quali dovrebbero essere i fini dell’economia e i conseguenti mezzi per raggiungerli (economia come dovrebbe essere) .




[1] Il termine economia qui  si riferisce  a quello  che in inglese viene indicato, più recentemente, come “Economics”, mentre  in passato veniva usato il termine “Political Economy”, in  italiano invece è rimasto principalmente in uso  il termine  “Economia Politica”.
[2] A.Marshall, Principi di Economia, 1890, cap. I.
[3] L. Robbins, Essay on the Nature and Significance of Economic Science, Macmillan, London,1945, p. 16.
[4] J.M.Keynes, Sono un liberale, Adelphi, Milano, 2010, p.79.
[5]  Sugli aspetti metodologici della scienza economica consiglio ad esempio il capitolo I di Storia dell’analisi economica di A.Schumpeter.

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