Il libro dello storico israeliano
Harari è un libro di storia, ma non di nomi e fatti bensì della umanità e, in
particolare, dell’Homo Sapiens l’unica specie umana rimasta e che domina il mondo,
anche perché è l’unico animale a credere
in cose che esistono puramente nella propria immaginazione, come dei, stati,
denaro e diritti umani.
La storia umana presenta tre
rivoluzioni.
La prima è la cosiddetta rivoluzione cognitiva cioè la comparsa di
nuovi modi di pensare e comunicare. La capacità di creare una realtà
immaginaria (miti comuni) traendola
dalle parole ha consentito che grandi numeri di estranei cooperassero tra loro,
trasformando le strutture sociali.
La seconda rivoluzione è quella
agricola, ma per l’autore peggiorò le condizioni individuali rispetto alla vita
dei raccoglitori, c’era più cibo (surplus) ma con meno varietà con la
importante conseguenza della creazione di società sempre più complesse e
unificate, sino agli imperi, basate su gerarchie immaginarie.
Infine, viene la rivoluzione scientifica
che fu la presa di coscienza dell’ignoranza e la nascita di un complesso
militare-industriale-scientifico che diede origine al sistema capitalistico e
alla Rivoluzione Industriale.
Gli ultimi
cinque secoli sono caratterizzati dell’interazione di scienza, impero e
capitale, alleanza che ha permesso alla Europa di essere il centro del mondo,
imponendo su tutto il globo il suo stile di vita. Siamo gli eredi di questo connubio tra capitalismo e
metodo scientifico, ancora oggi in vigore. Fu la rivoluzione sociale di maggior portata che il
genere umano abbia mai vissuto: il crollo della famiglia e della comunità
locale e la loro sostituzione con lo Stato e il mercato, con la nascita
dell’individuo.
Nel finale pone una sguardo al futuro, ci attende una rivoluzione biologica?
Grazie alle conoscenze scientifiche
biologico/informatiche il rischio è che alla evoluzione naturale si
sostituisca il disegno intelligente dell’uomo. La direzione per Harari è inesorabile, ma sappiamo dove vogliamo
andare? Cosa c’è di più pericoloso di una massa di dei insoddisfatti e
irresponsabili che non sanno neppure ciò che vogliono?
Un libro molto bello, interessante e a
volte spiazzante e dissacrante, in cui c’è molto di più di quanto io possa
sintetizzare che vi consiglio vivamente di comparare e leggere.
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