venerdì 5 gennaio 2024

La politica che sconforto

 Ho visto la conferenza del nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la sensazione è di sconforto. Giorgia Meloni è un politico navigato capace di rispondere ad alcune accuse con altrettante accuse ai suoi predecessori con battute sferzanti ma, detto ciò, che sul piano comunicazionale può funzionare, per il resto non ho grande ammirazione per questo governo. Inatanto la squadra di governo e i personaggi che ruotano intorno a Fratelli d'Italia non mi sembrano un gran che, basti vedere alcune figure tra il ridicolo e il penoso: Lollobrigida che ferma il treno e quest'altro che gira con la pistola a Capodanno. 

La manovra di governo è limitata dai ridotti spazi fiscali, fa poche cose, più che altro cerca di evitare il peggio. La figura peggiore è a livello internazionale. Per mesi hanno evitato di ratificare  il MES con la speranza di poter contrattare qualcosa sul nuovo patto di stabilità. Il patto è invece stato stabilito  sopra le nostre teste e non sembra molto migliorativo rispetto a quello proposto della Commissione Europea. Dimostrazione di quanto non contiamo molto in Europa, problema che non è nuovo ma la Meloni, per quanto cerchi di proporsi come statista europeo, in realtà conta ancora meno dei suoi predecessori. Siamo alle solite una politica orfana di leadership con scarsa visione del futuro da dare a questo paese. L'unica proposta è la riforma costituzionale con il premierato, che darebbe un ulteriore colpo al parlamento riducendo anche il potere del Presidente della Repubblica, se passase ci condannerebbe a ulteriori leadership populiste che non hanno mai fatto del bene a nessuna nazione, vedi Argentina. 

D'altra parte l'opposizione è ben poca cosa, la Schlein non riesce a fare una opposizione efficace, Conte prova a fare qualcosa ma il suo passato non lo rende credibile, uno che è passato da un governo giallo-verde a uno giallo-rosso, con l'approvazione di politiche, forse negli intenti buone, ma disastrose negli esiti: reddito di citatdinanza e superbonus. Come si vede mancano leadership preparate e illuminate, non c'è nessuna volontà di formare una buona classe dirigente (vedi qui), i nostri giovani non sono per niente valorizzati tant'è che i migliori se ne vanno all'estero. Certo da altre parti non è meglio, vedi in USA, dove i due candidati alle presidenziali più probabili in lizza sono due ultra settantenni, possibile che in un grande paese come gli Stati Uniti non si trovino candidati più giovani? Senza contare che poi Trump ha già dimostrato di cosa è capace.

Insomma una situazione deprimente che non lascia grandi speranze per il futuro.

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