lunedì 16 novembre 2015

La tecnologia può risolvere tutti i nostri problemi?

Che la scienza e la conseguente tecnologia, applicata nel mondo industriale e del business, ci hanno dato un buona parte della prosperità e del benessere di cui ora godiamo, almeno nei paesi sviluppati, è indubbio. Da un punto di vista del pensiero economico, Schumpeter ha evidenziato bene il ruolo della innovazione, applicata da audaci imprenditori, nel creare lo sviluppo economico. Anche tutte le teorie dello sviluppo economico successive hanno messo in luce il ruolo della innovazione tecnica, in particolare il modello di Solow afferma che nelle economie sviluppate è proprio lo sviluppo tecnico a poter garantire margini di sviluppo ulteriori. Quindi lungi da me voler sottovalutare il ruolo della innovazione tecnologica, visti anche i miei studi, vorrei sottoporvi una delle mie solite provocazioni, uno dei miei ragionamenti al limite, una specie di esperimento ideale. Supponiamo di essere in un futuro molto lontano, dove le capacità tecnologiche dell'uomo siano ulteriormente progredite, e si sia riusciti a costruire robot in grado di compiere la maggioranza dei compiti più gravosi e ripetitivi, cioè in grado ad esempio di sostituire l'uomo in quasi tutte le mansioni, dalla agricoltura all'industria e anche nei servizi. Supponiamo anche che la proprietà di tali fantastiche macchine sia nelle mani di poche multinazionali, a loro volta possedute solo da una minoranza di persone. Rimarrebbero comunque alcuni compiti non automatizzabili, ad esempio nel campo artistico o della ricerca, insomma nel campo strettamente intellettuale, ma  se sono pochi a possedere le macchine il reddito sarebbe concentrato nelle loro mani, quindi si pone il problema di come si procurerebbe da vivere la maggioranza delle persone e quindi a  chi venderebbero i prodotti le ricche multinazionali? Le soluzioni sono o che il reddito dei ricchi possidenti viene pesantemente redistribuito dallo Stato o viene redistribuita la proprietà delle multinazionali  e ognuno possiede una quota o, soluzione drastica, si statalizza la produzione. Insomma, comunque la mettete la distribuzione della ricchezza è un punto fondamentale di qualsiasi economia che voglia mantenersi in equilibrio economico e sociale. Non so se vi ho convinto, ma vorrei avervi messo qualche dubbio sul fatto che basta la evoluzione tecnologica, questa pone, inevitabilmente, anche delle questioni diciamo istituzionali e di sistema che devono essere opportunamente gestite e affrontate, insomma l'economia può essere pericolosa se lasciata a se stessa, come dare un immenso armamentario nucleare ad un pazzo scatenato, io non mi sentirei cosi tranquillo.












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