martedì 22 maggio 2018

Analisi a caldo del contratto di governo Lega-5 Stelle

Mi sono letto le 58 pagine del programma di governo 5 Stelle-Lega e vi dirò cosa ne penso in breve. Premetto che non ho votato nessuno dei due (ma anche per nessun altro) e non ho antipatie a priori. 
In generale il programma è poco dettagliato, molte enunciazioni di principio e poche misure concrete, anche se ammetto che sarebbe stato difficile fare un programma molto dettagliato date le condizioni. 

La cosa evidente è un programma più sul lato domanda che lato offerta e quindi troppo sbilanciato. Secondo troppa spesa e pochi tagli, quindi data la situazione troppo espansivo, ma andiamo con ordine. 
Acqua: tutto sommato bene, l’acqua è un bene pubblico ed è giusto ristrutturare la rete, quanto vogliono spendere e dove e come non è dato sapere. 
Agricoltura: giusto in linea di principio il contenuto, d’accordo molto sul miglioramento del made in Italy ma anche qui solo enunciazione di principio. 
Ambiente: anche qui in linea di principio tutto giusto dalla green economy alla manutenzione del suolo ma tutto molto generico e nessun numero e interventi concreti. 
Banca per gli investimenti: sulla carta potrebbe essere una cosa positiva in concreto non si capisce bene come funzionerà. 
Tutela del risparmio: affermazioni generiche, su MPS non si capisce bene cosa farne, insomma nel complesso poco chiaro. 
Conflitto d’interessi: anche qui giusto in linea di principio, non si capisce bene come si attua. 
Cultura: anche qui generiche affermazioni giuste di principio. 
Debito pubblico: sono totalmente d’accordo sul fatto di togliere gli investimenti produttivi dal conteggio del deficit, potevano dire qualcosa di più sul piano di investimenti di Junkers che, se potenziato a livello europeo, potrebbe dare un ulteriore slancio agli investimenti in Europa e utilizzare meglio le risorse e i soldi del QE. 
Difesa: assunzioni nelle forze di polizia ok ( comunque dei costi in più) , ok anche sulla valutazione delle missioni internazionali, potrebbe esser buono il punto relativo alla riforma patrimonio immobiliare della difesa da valutare cosa faranno effettivamente. 
Tasse: questa è la parte negativa per me dell’intero programma, la flat tax su due aliquote significa una riduzione delle tasse per i ceti più abbienti, quindi di fatto un mancato gettito, in un paese che ha un debito pubblico di oltre 2000 miliardi e 8000 miliardi di ricchezza privata non vedo la ratio, tra l’altro minori tasse significa maggiori spese private che portano anche a maggiori importazioni e quindi una tendenza a una bilancia commerciale negativa. Non ci sono studi teorici e pratici che confermino la validità della flat tax sul piano macroeconomico (la teoria del trickle-down è completamente falsa), insomma vedo solo rischi sui conti pubblici. A parte l’inasprimento delle pene non vedo niente per il reale recupero della evasione. Si fa menzione anche dei cosiddetti mini-bot ovvero della cartolarizzazione dei crediti fiscali, misura che difficilmente l’UE ci passerebbe. 
Giustizia: qui il discorso non è principalmente economico, comunque la parte relativa alla certezza della pena seppur giusta in linea di principio con tutti i corollari previsti finirà per riempire le carceri già sovra affollate; sulla giustizia civile tutto giusto voglio vedere cosa faranno. Va bene aumentare gli organici della polizia penitenziari (+ costi) e sul piano delle edilizia penitenziaria quanto e quando si vuole realizzare?

Immigrazione: in linea di principio è giusto dare una stretta ma come si gestiscono i flussi in entrata? Non mi pare che l’Europa ci ha dato troppo una mano, bisogna veder in pratica cosa effettivamente faranno. 
Lavoro: ok alla riduzione del cuneo fiscale ma quanto costa ? Reintroduzione dei voucher ho dei dubbi che saranno in grado di evitare gli abusi. Va bene al potenziamento dei centri per l’impiego sulla carta in pratica vediamo se funzionano (+2 mdi). 
Lotta alla corruzione: in linea di principio cose giuste 
Ministero della disabilità: niente da dire mi sembra ok 
Legge Fornero: la reintroduzione della quota 100 è troppo costosa, si potrebbe rendere un poco più flessibile la uscita con minor impatti sul costo totale delle pensioni. Ok alla separazione della assistenza dalla previdenza ma bisognerebbe anche differenziare bene previdenza privata da pubblica (ex Inpdap) che ha appesantito il bilancio INPS. 
Politiche per la famiglia: ok ma quanto prevedono di spendere? 
Reddito di cittadinanza: a questi livelli è molto oneroso per le casse pubbliche e con cosa si finanzia? Ci si poteva limitare al momento alla estensione del reddito di inclusione. 
Riforme istituzionali: in linea di principio sono d’accordo. 
Sanità: da una parte si prevede una centralizzazione degli acquisti (ok), dall’altra si dice che va preservata la autonomia regionale che è uno dei motivi per il lievitare dei costi, non si dice niente su omogeneizzazione dei costi e prestazioni tra le regioni, altre cose sono potenzialmente giuste sulla carta (informatizzazione, ecc.). 
Scuola: mi sembrano molti discorsi un po’ vaghi e contradditori, sulla alternanza scuola lavoro andrebbe fatta una valutazione dei reali benefici piuttosto che bollarla come solo negativa. 
Sicurezza: ok all’aumento delle forze dell’ordine si ma quanto ? 
Taglio dei costi: va bene ridurre i costi della politica anche se non sono grandi risparmi, sulle pensioni in linea di massima ok ma non saranno grandi risparmi anche qui. 
Trasporti e telecomunicazioni: qualche idea anche giusta sulla carta ma non si sa quanto siano realizzabili, sulle TLC non pervenuto nulla. Su Alitalia francamente abbiamo già dato. 
Turismo: in via di principio giusto il rilancio del turismo da vedere cosa effettivamente si realizza, sulla piattaforma nazionale turistica precedenti esperienze dovrebbero sconsigliare certe avventure, d’accordo sulla web tax turistica. 
Unione Europea: in linea di principio sono d’accordo ma quanto siamo in grado di incidere sull’effettivo cambiamento, si potevano indicare obiettivi di breve ( come detto proporre un piano di investimenti europeo), non si parla di rischi comuni ( ad esempio euro bond). 
Università: anche qui affermazioni di principio molto generiche (meritocrazia), qualche cenno sulla formazione tecnica ITS (troppo poco), piuttosto che generalizzare la riduzione delle tasse andrebbero favorite le lauree che ci danno valore aggiunto (area scientifica tecnologica), avere più laureati in giurisprudenza non serve a molto. 
Cottarelli ha stimato 125 miliardi di maggiori uscite ma non so come ha fatto visto che gli impegni sono generici. 
In generale ci sono molti buoni propositi ma poco declinati nello specifico, senza indicazioni di quantità e importi. Non vorrei parlare di libro dei sogni ma molto si avvicina. Una manovra seria dovrebbe tenere comunque conto della situazione debitoria, il limite del 3% è pure una stupidaggine ma dovendo scegliere favorirei più investimenti produttivi e infrastrutture che spese per quanto giuste. Si agisce sulla domanda ma nel contesto in cui siamo, euro e globalizzazione, significa aumentare la domanda di prodotti esteri e rischiare di mandare in negativo la bilancia dei pagamenti. Lato offerta, cioè aumento del lavoro e della produttività delle imprese non vedo molto, se non cerchiamo di favorire anche le esportazioni le politiche sono troppo sbilanciate. Sulle tasse mi sembra un suicidio, il livello di tassazione in Italia è alto ma nella media dei paesi sviluppati, il problema sono i servizi che fornisce lo Stato che devono essere adeguati non ridurre ancora le entrate dello Stato; solo uno Stato che spende bene può favorire lo sviluppo di medio termine e dare respiro a chi è in difficoltà, con la flat tax si rischia di aumentare le diseguaglianze che già sono aumentate negli ultimi anni.

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