martedì 18 marzo 2025

ReArm Europe, si, no, forse

 In questi giorni si parla molto del piano di riarmo europeo presentato da Ursula Von Der Leyen. Il piano prevede molti soldi, distribuiti a dire il vero su molti anni, con spese in parte fatte da debito comune, da sfondamento di bilancio e altro.

Vediamo di chiarire alcune cose. L'Europa spende già molto in armamenti, in valore assoluto siamo al secondo posto dopo USA ma  in percentuale del PIL meno degli USA e meno della Russia. Quindi non spendiamo poco ma forse potremmo spendere di più. D'altra parte oggi esiste la NATO ma credo sia probabile che gli USA tenderanno a defilarsi nel tempo, la Russia fa molto meno paura della Cina, quindi anche per questo dovremmo in futuro spendere di più, anche per avere maggiore autonomia dagli USA, che ci renderebbe meno condizionati politicamente ma anche commercialmente. Da chi ci dobbiamo difendere? Questo non lo so, non credo che la Russia sia la vera minaccia, diciamo che se vogliamo contare geo politicamente comunque devi avere un esercito alla altezza, quindi lasciando perdere Putin ci sono buone ragioni per armarsi. 

Il punto dolente del piano ReArm è che risulta molto approssimativo e vago. In primo luogo bisogna decidere su quali capitoli di difesa vogliamo spendere, la scelta è vasta e delicata perché si rischia di spendere male i soldi e avere una apparato militare costoso e inutile.  In secondo luogo le spese parcellizzate per singoli Stati non presentano né sinergie né economie di scala e rischiamo anche di arricchire per anni di più gli USA.

Quindi, in definitiva è inutile e controproducente fare del pacifismo fuori luogo, purtroppo le spese militari servono anche se non ci piacciono, magari se facciamo un piano serio possiamo anche scoprire che non servono molti soldi in più. Infine, ad essere pratici le spese militari alimentano le industrie e il PIL, come insegnano gli Stati Uniti, e questo purtroppo è un dato di fatto a meno di non fare dell'Europa una grande Svizzera.

Quindi in conclusione sono favorevole al riarmo europeo ma con giudizio, tra l'altro anche oggi Draghi in audizione ha parlato di procurement europeo, cioè che il piano della Von Der Leyen va rivisto.

sabato 15 marzo 2025

The Essential Keynes- A cura di Robert Skidlesky

 Oggi vorrei segnalare un libro interessante  ma per palati fini, si tratta di una raccolta, molto ampia, di scritti di John Maynard Keynes redatta da Robert Skidelsky, uno storico economico che ha scritto una monumentale biografia di Keynes e alcuni libri di cui due che  abbiamo recensito qui e qui.

Il libro contiene un ampia collezione di estratti da libri e articoli di Keynes a partire dalle prime pubblicazioni sino agli ultimi lavori o scritti. Ogni estratto viene presentato e inquadrato brevemente e inizialmente da Skidelsky. Alla fine del libro vi è una interessante raccolta di tutte le citazioni che Skidelsky evidenzia nel corso del libro,  e che sintetizzano  efficacemente il pensiero del grande economista britannico. 

Alcuni estratti sono presi da libri che si conoscono e sono stati tradotti in italiano, ma la parte più interessante sono quelle parti di libri o articoli che sono poco o per niente conosciuti. Per me è stata una lettura interessante anche se una parte degli scritti la conoscevo già, ma come ho detto vi sono delle vere chicche; ovviamente lo consiglio ai lettori che conoscono l'inglese e vogliono avere una visione più approfondita di Keynes, che comunque si rivela, nelle varie pagine, un economista poliedrico, innovatore e da cui si può ancora apprendere molto.