sabato 22 febbraio 2025

Dalla fine della storia a l'inizio della distopia

 Se c'è un libro che mostra i suoi limiti in questa fase storica è il famoso libro di Francis Fukuyama: La fine della storia. Infatti, come scritto nella recensione, l'autore preconizzava la vittoria della democrazia come sistema di governo che si stava realizzando quasi  ovunque nel mondo. A vedere quello che sta succedendo negli ultimi anni,  e in particolare negli USA paladini per anni, almeno a parole, della democrazia sembra piuttosto di essere in un qualche film o serie distopica su un futuro che è invece realtà. Non sembra proprio che la democrazia stia avanzando, torna di moda invece l'uomo forte che decide e si sbarazza di quei lacci e contrappesi di cui è infarcita questa inutile democrazia.

Ma come siamo arrivati a questo punto piuttosto che ad una espansione della democrazia a un suo sostanziale regresso, con molti cittadini, il fantomatico popolo, che inneggia alla distruzione delle regole democratiche. Come ho già detto le democrazie anche nelle sue forme primitive, Atene o la Repubblica romana, non sono durate a lungo mentre abbiamo avuto una sequela di condottieri, imperatori e re nella maggioranza della storia conosciuta. 

La democrazia si basa su di un patto, come diceva Russeau il contratto sociale. Semplificando molto, da una parte i cittadini cedono una parte  della loro indipendenza e libertà a uno Stato che, con adeguate istituzioni democratiche, dovrebbe garantire sicurezza, rispetto della legge e una serie di politiche che siano conformi a quelli che sono i desideri della maggioranza. 

Ma questo meccanismo si è  interrotto, perché una parte dei cittadini non vota più e un altra parte vota chi in pratica cerca di minare i fondamenti della democrazia, e non solo negli Stati Uniti lo vediamo in molte parti, anche a casa nostra qualcuno voleva i pieni poteri. 

Il problema è che lo Stato non è riuscito a mantenere il patto. Da una parte la globalizzazione lo ha indebolito togliendoli potere e mezzi economici, inoltre sono aumentate le regole internazionali, ad esempio le leggi e i regolamenti UE che sono visti come lontani e spesso avulsi dalle decisioni degli elettori. Inoltre, le classi medie stanno scomparendo per cui molti sono delusi e non votano, mentre i più arrabbiati votano chi si presenta come in opposizione allo status quo. La cosa divertente e sconcertamte è che negli Stati Uniti quelli che stanno cambiando le regole sono due ricchi miliardari, cioè la classe che più si è arricchita negli ultimi 30 anni. Come ho già scritto tutto ciò è anche colpa della classe politica, quella che dovrebbe avere a cuore la democrazia e il progresso, che ha continuato a sostenere di essere nel migliore dei mondi possibili quando invece stava perdendo di vista il demos, cioè il popolo.

 Fukuyama nel suo libro sosteneva che la democrazia riusciva a soddisfare il desiderio di isotimia, cioè di essere riconosciuto come uguale, a me sembra che oggi  invece prevalga il sentimento del gregge che anela ad essere guidato da un pastore, e che spesso non è un buon pastore.

In conclusione, che tu sia progressista o conservatore, che tu sia nella classe media o anche sotto, dovresti cominciare a preoccuparti e a protestare per il rispetto delle regole democratiche, perché quando si è cominciato a lasciarsi guidare dal conduttore di turno le cose generalmente non sono finite bene,  e sono piuttosto preoccupato anche perché vedo persone,  che reputo democratiche, che si stanno illudendo che questo cambiamento sia positivo.

mercoledì 19 febbraio 2025

Non tutto il male viene per nuocere: Vance e la UE

 Certo il discorso di Vance sulla Europa è singolare, dire che noi europei abbiamo perso di vista i valori democratici, da uno che è il vice di un presidente che non ha accettato le precedenti elezioni e  poi ha di fatto sobillato i suoi fans, che  hanno assalito Capitol Hill con una delle azioni più gravi che si siano viste in USA, fa veramente sorridere,  io se fossi stato lì mi sarei alzato e andato via. 

Comunque criticare la UE è giusto perché troppe cose non vanno e questi continui schiaffi, che l'ammistrazione Trump da a l'Europa e alla UE, spero siano benefici. Diciamo che gli USA hanno sempre fatto quello che gli pareva, magari i modi erano più soft ma la sostanza non cambia, gli USA fanno e hanno sempre fatto i loro interessi. 

Ma andiamo con ordine, la creazione del mercato unico e poi della UE è stata una cosa giusta che ha portato più vantaggi  che svantaggi. L'allargamento a est della UE lo capisco da un punto di vista politico ma ha creato una struttura elefantiaca, ingestibile con il sistema della unanimità; inoltre i paesi dell'est sono molto diversi da quelli occidentali, hanno sistemi democratici giovani, economie in crescita mentre a ovest abbiamo economie mature, non è  facile fare convivere paesi così diversi. Poi c'è stata la introduzione dell'euro, anche qui ci sono alcuni aspetti positivi, diciamo che ne ha beneficiato la Germania con una moneta più debole del marco, non ne ha beneficiato l'Italia delle svalutazioni competitive anche se, ovviamente, ne abbiamo beneficiato per gli scambi con il dollaro e con interessi più bassi su di un debito enorme. Ma il punto peggiore, che ho sempre sottolineato, è che abbiamo creato una moneta unica e poi non la utilizziamo a pieno, non emettendo bond comuni che sarebbero utili al sistema bancario, avremmo un debito comune da utilizzare e si pagherebbero meno interessi, almeno noi è non solo. Senza parlare delle politiche economiche sempre restrittive e anti deficit, che tanti problemi hanno creato nel passato e ancora si persiste su questa linea. Per non parlare di una mancanza di una vera politica industriale e strategia di crescita e sviluppo, e ancora l'elenco sarebbe lungo. 

Per fortuna a dire queste cose non sono io ma Mario Draghi che con il suo report ha sconfessato gli ultimi 30 anni di strategie UE. Purtroppo negli ultimi anni la UE è  stata a guida germanica, con la Francia che ha ripetutamente fatto accordi con la Germania invece di guardare anche ai paesi del sud, Italia e Spagna, per fare fronte comune. Della UK meglio non parlarne anche perché è fuori ma ha sempre guardato più oltre Atlantico. Adesso che sarebbe ora di cambiare la situazione non è delle migliori, Macron e la Francia sono in enormi difficoltà, la Germania è in piena crisi economica e politica con la destra che avanza, e da noi la Meloni fa esercizio di equilibrismo tra UE e Trump, un vero disastro, difficile che si riesca a dare un cambio di rotta deciso. D'altra parte la UE non ha scelta se rimane in questo stallo istituzionale e politico è destinata a soccombere. Per competere bisogna avere i numeri, e in Europa non mancano né le risorse né le teste, ma bisogna avere una struttura istituzionale funzionale, più snella, più capace di rispondere alle sfide economiche, tecnologiche, militari e strategiche che le altre grandi potenze pongono. Il futuro è  sempre aperto, chissà se questi schiaffi non ci facciano bene e ci costringano  veramente a cambiare, peccato che solo Draghi sembra l'unico che abbia ben capito la situazione è abbia fornito delle proposte adatte.

lunedì 3 febbraio 2025

Hans Rosling- Factfulness-Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo e perchè le cose vanno meglio di come pensiamo

 Quella di oggi non è proprio una recensione piuttosto una segnalazione. Si tratta del libro di Hans Rosling medico e statistico svedese, membro della Accademia di Svezia, scomparso poco prima della pubblicazione del libro.

 Il libro inizia con una serie di domande generali sulla situazione mondiale a cui spesso anche persone colte danno risposte sbagliate. Infatti il libro cerca di dimostrare, con dati e anche in base alle esperienze dell'autore, come spesso, noi occidentali in particolare, abbiamo una conoscenza infarcita di pregiudizi quando pensiamo al resto del mondo e in particolare ai paesi più arretrati economicamente. Nel libro elenca quindi ben 10 errori che commettiamo nel giudicare la situazione degli altri paesi mentre i fatti (factfulness) e i dati ci dicono ben altro.

 Un libro leggero e di facile lettura,  con tanti aneddoti della sua vita di medico in tanti paesi e che vale la pena di leggere per scoprire e sorprendersi che molte cose che pensiamo sono profondamente condizionate e sbagliate.