Oggi il libro che recensisco non è un saggio ma un romanzo, romanzo keynesiano come lo definisce l'autore. Autore del libro è Guido Maria Brera, fondatore e gestore di un hedge fund, quindi un uomo della finanza che comunque ha compreso che il mercato non è la risposta ai nostri problemi.
lIl libro è un viaggio nel tempo e nello spazio sulle orme dello scomparso economista Federico Caffè. Un viaggio nello spazio nei luoghi di Roma dove ha vissuto e lavorarato il professore ma anche luoghi dove l'autore ha vissuto come Londra. È anche un viaggio nel tempo inseguendo le evoluzioni della teoria economica, mentre il professor Caffè rimaneva fermo nelle sue convinzioni che la politica economica fosse votata alla riduzione delle diseguaglianze, a garantire il benessere di tutti, a una critica al profitto per pochi conseguito a spese della dignità del lavoro e giustizia sociale. Il professor Caffè vede quindi, con disappunto, affermarsi la corrente di pensiero economica (Friedman) che pone il mercato al centro e lo Stato come nemico, forse è anche la delusione di non riuscire a modificare questo percorso della teoria economica a spingere il professor Caffe' a sparire un giorno senza lasciare tracce. Il libro si conclude con una ipotetica ultima lezione postuma del professore nelle aule della Università La Sapienza.
Un libro piacevole ben scritto, che con leggerezza ricorda la figura del professor Caffè e le incongruenze e gli errori di certa economia mainstream.
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