Questo libro è l’ultimo lavoro di Akerlof e Shiller, entrambi economisti e vincitori del premio Nobel per l’economia.
Il titolo non è di facile traduzione, il “phishing” è una frode informatica, quella ad esempio tipica delle finte mail per carpire i tuoi dati, mentre i “phools” sono quelli che vengono “frodati”. Il senso che danno gli autori è più generale e meno illegale, ovvero è più un inganno che una frode, e coloro che vengono ingannati lo sono o per motivi psicologici o per mancanza di informazioni. Traducendo con un pò di fantasia e per assonanza potremmo dire che “phishing the phools” potrebbe sembrare come ”spennare i polli”.
Nel libro gli autori elencano e illustrano i molti modi e ambiti in cui veniamo ingannati, in quanto il fenomeno è molto diffuso.
Il punto fondamentale è che le persone prendono delle decisioni che non sono spesso nel loro vero interesse e non scelgono veramente quello che vogliono, e nel mercato se uno ha una debolezza qualcuno cercherà di sfruttarla.
Nei mercati liberi dunque non c’è solo libertà di scegliere ma anche di “ingannare”, e si forma quello che gli autori chiamano un “phishing equilbrium”. Come detto tali inganni vengono perpetrati sia per motivi psicologici sia fornendo false informazioni che ci fanno prendere decisioni sbagliate. Il mercato non produce solo quello che vogliamo ma anche altro che ci devono vendere, pertanto veniamo indotti in tentazione.
Un altro aspetto importante che viene utilizzato nella pubblicità è la “narrazione”, in quanto siamo psicologicamente portati a ragionare in termini di narrazione e quindi influenzati dalle storie, quindi la pubblicità e il marketing sono alla ricerca del messaggio giusto e della storia giusta da proporre alle giuste persone.
L’elenco degli ambiti in cui veniamo ingannati, come detto, è ampio: si va dal mercato immobiliare a quello dell’auto, il mercato dei farmaci, quello del tabacco e degli alcolici, ma anche la stessa politica. Ovviamente non manca il mercato finanziario in cui vengono illustrati i casi di frode e bancarotta delle casse di risparmio e prestiti americane, il mercato dei junk-bond degli anni ’80 sino ad arrivare alla recente crisi finanziaria.
Gli autori dedicano anche un capitolo agli “eroi” che sono coloro i quali lavorano agli standard di qualità e chi ha contribuito a migliorare gli standard legali che proteggono dagli abusi del mercato.
Inoltre, contestano coloro che affermano che il problema sia lo Stato e che il mercato sostanzialmente produce il migliore dei mondi possibili, mentre le possibilità di essere frodati porta alla necessità di un attività di regolazione che è appunto uno dei compiti fondamentali dello Stato.
Le conclusioni della economia standard sono che il mercato funziona bene e necessita solo di limitati interventi relativi alle esternalità e alla distribuzione della ricchezza; al contrario gli autori affermano che, data la vera natura umana, il mercato non fornisce solo uno spazio per fornirci ciò che vogliamo ma anche per ingannarci, pertanto non è cosi efficiente come descritto dell’economia tradizionale, che non è in grado di capire il ruolo dell’inganno e del raggiro. Gli inganni ai danni dei clienti sono un fenomeno generale che porta appunto ad un equilibrio, in questa generalizzazione del problema per gli autori sta il punto principale del libro, superando in questo anche le teorie della economia comportamentale che, nelle sue analisi, ha elencato tutta una serie di comportamenti erronei e non del tutto razionali da parte delle persone ma non fornendo un quadro d’insieme.
Concludo con una citazione che, a mio parere, ben si adatta alla ultima crisi: «Il libero mercato rende le persone libere di scegliere. Ma rende anche liberi di ingannare ed essere ingannati. Ignorare queste verità e una ricetta per il disastro».
P.S Il libro è ora uscito anche in italiano con il titolo "Ci prendono per fessi" editore Mondadori.
P.S Il libro è ora uscito anche in italiano con il titolo "Ci prendono per fessi" editore Mondadori.
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