Per
quanto riguarda le elezioni regionali un elevato livello di astensione era
prevedibile, certo i numeri dell’astensionismo in Emilia sono impressionanti.
D’altra parte perché gli elettori dovrebbero essere spinti a votare data la
situazione politica veramente deludente?
Chi ha votato Grillo, soprattutto
alle politiche, non può non essere scontento, le speranze, a mio parere un po’
malriposte, nelle capacità del Movimento 5 stelle di rappresentare un vero
cambiamento sono andate deluse, Grillo si è mostrato inizialmente molto bravo a
raccogliere voti ma pessimo nel gestirli. Forte di un 25% di consensi doveva
fare diversamente, gli Italiani che lo hanno votato
speravano in un profondo
cambiamento ma il suo atteggiamento assolutamente poco costruttivo, la politica
è arte del compromesso, ha ottenuto solo qua e là qualche risultato. Non
sorprende neanche il successo di Salvini dove si sono riversati i voti
degli scontenti di Grillo, di Forza
Italia e anche del PD. Salvini è stato bravo nell’intercettare i
voti degli scontenti, sul
suo programma politico non mi soffermo non merita molti commenti. Chi perde,
anche se non vuol ammetterlo è Renzi. Il suo governo dopo grandi
proclami e parole è molto deludente. Le sue riforme istituzionali non mi
piacciono, il mio punto di vista è
che si doveva impostarle con una Camera e
Senato entrambi elettivi
con due leggi elettorali separate,
comunque in linea di quanto indicato dalla Corte Costituzionale, una più
maggioritaria alla Camera e una più proporzionale al Senato, con una forte riduzione degli
eletti. Le due camere dovrebbero avere compiti nettamente separati, con il
parlamento unico deputato alla fiducia all'esecutivo, di proposte in questo senso ( vedi post di Zagrebelsky) se ne
possono trovare in giro molte. Credo che con una piattaforma del genere,
cercando i contributi di tutti, si poteva arrivare ad una riforma largamente
condivisa senza bisogno di fare accordi
del Nazareno.
Sul lavoro, ripeto come già ampiamente detto ( vedi post su art.18), non ha nessuna valenza continuare a ridurre i diritti se questo non porta nuova occupazione. Peraltro ci vorrebbe
una profonda revisione degli incentivi alle imprese, di cui una buon
parte sprecati, per concentrarsi su misure che spingano maggiormente gli investimenti, in
particolare in ricerca, e interventi che favoriscano chi assume realmente. Ci vorrebbe anche una serie riforma della giustizia
civile con una partecipazione in questo della Magistratura, di cui non condivido certi arroccamenti, ma che comunque merita rispetto avendo tanto dato
in termini di uomini allo Stato e alla
sua difesa. Ancora
non vedo un vero piano di riforma
della macchina burocratica,
elefantiaca e arretrata,
dove ci vorrebbe l’inserimento, inoltre, di forze nuove e giovanili per
rinnovarla. E importantissima sarebbe una revisione
delle modalità di spesa pubblica
ancora distribuita in troppi ed inutili rivoli, con spreco di risorse utilizzabili per rilanciare
l’economia e con ruberie a tutti i livelli. Per ultimo la politica europea, anche qui a parole Renzi è sembrato un leone, in pratica la legge di stabilità rispetta il limite del 3%, che tra parentesi non ha alcuna valenza si carattere scientifico, e la sua è una manovra quindi fintamente espansiva; anche qui poteva giocare un ruolo più importante, visto che si vanta del 41% ottenuto alle europee, non mi pare infatti che abbia fatto molto per fare da catalizzatore con gli altri premier per tentare di ribilanciare, in senso espansivo, le politiche europee. In conclusione, per quanto gli Italiani siano un popolo che tendenzialmente si fa infinocchiare
da imbonitori di vario tipo, ciò nonostante credo che ci sia, all’interno del
paese, una maggioranza di persone ragionevoli che si rende conto che la
situazione è grave e quindi ci sia bisogno di un profondo rinnovamento, anche
se bisogna rendersi conto che per molti significherà fare un passo indietro anche perché di
rendite di posizione a vario titolo, da quelle grandi a quelle piccole, in
Italia ce ne sono ormai troppe. Il problema è che al momento non vedo leadership adeguate in giro in grado di farsi carico del problema.
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