Ho pubblicato l’appello
di Zagrebelsky qualche giorno fa e credo che nei contenuti non ci sia niente
da aggiungere. Mi permetto solo qualche
considerazione.
La nostra Costituzione nasce nel dopoguerra, dal lavoro di grandissimi personaggi e con la partecipazione di molte anime politiche. Una delle preoccupazioni dei padri costituenti era evitare la possibile ricaduta verso regimi dittatoriali, tenendo presente che il regime fascista sale al potere, con tutte gli errori e le forzature che volete, ma comunque all’interno di un regime parlamentare che via via viene smantellato. Pertanto nella costruzione dell’impalcatura costituzionale ci sono una serie di condizioni che tendono a limitare il rischio di derive autoritarie nello spirito della divisione dei poteri ovvero del principio «check and balance». La creazione del bicameralismo perfetto si inserisce in questa logica, facendo dell’Italia uno dei pochi paesi ad avere tale architettura. Il problema è stato, comunque, poi acuito da un sistema elettorale assurdo, «il procellum», con le sue logiche elettorali distorte. Quindi ben venga il superamento del bicameralismo, ma non si vede però la esigenza di fare una riforma istituzionale così pasticciata, pensando a come è nata la nostra Costituzione e al livello di qualità e partecipazione nella sua costruzione e avendo presente come, un buon assetto istituzionale, sia uno degli aspetti più importanti e delicati per il buon funzionamento di una democrazia.
La nostra Costituzione nasce nel dopoguerra, dal lavoro di grandissimi personaggi e con la partecipazione di molte anime politiche. Una delle preoccupazioni dei padri costituenti era evitare la possibile ricaduta verso regimi dittatoriali, tenendo presente che il regime fascista sale al potere, con tutte gli errori e le forzature che volete, ma comunque all’interno di un regime parlamentare che via via viene smantellato. Pertanto nella costruzione dell’impalcatura costituzionale ci sono una serie di condizioni che tendono a limitare il rischio di derive autoritarie nello spirito della divisione dei poteri ovvero del principio «check and balance». La creazione del bicameralismo perfetto si inserisce in questa logica, facendo dell’Italia uno dei pochi paesi ad avere tale architettura. Il problema è stato, comunque, poi acuito da un sistema elettorale assurdo, «il procellum», con le sue logiche elettorali distorte. Quindi ben venga il superamento del bicameralismo, ma non si vede però la esigenza di fare una riforma istituzionale così pasticciata, pensando a come è nata la nostra Costituzione e al livello di qualità e partecipazione nella sua costruzione e avendo presente come, un buon assetto istituzionale, sia uno degli aspetti più importanti e delicati per il buon funzionamento di una democrazia.
Personalmente non mi
piacciono le definizioni come «deriva autoritaria» o «regime» un pò troppo abusate, in
questo caso credo che si tratti di soprattutto
di pressapochismo. Capisco perfettamente la esigenza di fare presto,
troppo tempo abbiamo discusso di leggi elettorali
e riforme istituzionali perdendo tempo e ritrovandoci al punto di prima, e,
inoltre, quando sono state fatte alcune riforme, da una sola parte, le
soluzioni sono state pessime o rifiutate dal referendum. Credo che ci siano le
condizioni e le possibilità di fare delle riforme velocemente ma con più
ponderazione, riflessione e anche partecipazione. Sulla democrazia come ho
scritto nel primo post bisogna andarci cauti. Concludo con due citazioni la
prima di Schumpeter sulla volontà popolare, dedicata ai
populisti per cui quello che conta è la
volontà popolare :
“Per
quasi tutte le decisioni della vita quotidiana racchiuse nel breve orizzonte
che il cittadino abbraccia con piena coscienza della realtà non si può
seriamente contestare (…) l’intenzione di agire nel modo più razionale
possibile, ma appena ci allontaniamo dalle preoccupazioni private della
famiglia e della professione ed entriamo nel campo degli affari nazionali ed
internazionali (…), il dominio dei fatti e il metodo di deduzione cessano ben
presto di rispondere ai requisiti della dottrina classica di agire nel modo più razionale possibile”- Da
Capitalismo, socialismo e democrazia ;
La seconda di Popper:
“Abbiamo
bisogno non tanto di uomini validi, quanto di buone istituzioni. Anche
l’uomo migliore può essere corrotto dal potere, le istituzioni che permettono
ai governati di esercitare un certo controllo efficace sui governanti,
costringeranno quelli cattivi a far ciò che i governati giudicano nel loro
interesse (…). Per questo è tanto importante elaborare istituzioni che
impediscano anche ai cattivi governanti di provocare danni eccessivi.” Da
Congetture e Confutazioni
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