mercoledì 7 maggio 2014

Luciano Gallino - Il colpo di stato delle banche e dei governi

La recensione di oggi è su : Il colpo di Stato di banche e governi. L'attacco alla democrazia in Europa, Einaudi, Torino, 2013.
Luciano Gallino, professore di Sociologia a Torino, iniziò a lavorare nella mitica Olivetti di Adriano, è autore di numerosi libri in cui mette in evidenza i difetti dell’attuale sistema economico e, dal titolo di questo libro, si percepisce  il suo spirito fortemente  critico. Nella prima parte analizza in maniera dettagliata le cause della recente crisi, mettendo in luce  che, seppur originata negli Stati Uniti, è  dovuta al mercato finanziario che ha creato un gigantesco volume di denaro per motivi speculativi con margini di rischio altissimi e senza alcun collegamento con l’economia reale,  anche il sistema bancario europeo ha delle colpe rilevanti.  Per evitare il peggio, tutti i governi europei hanno dovuto metter mano al portafoglio per evitare il tracollo del sistema finanziario e la bancarotta di istituti troppo grandi per fallire. L’aspetto però, più rilevante e grave,  è che sia stato  propagandato  il concetto che il problema sia il debito pubblico, aumentato soprattutto per salvare le banche, e che questo deve significare una forte riduzione del welfare. In pratica i cittadini, dopo essere stati costretti a contribuire per pagare gli errori del sistema finanziario, adesso sono ulteriore penalizzati per una riduzione dei servizi pubblici e  sociali: una vera beffa.
In conclusione, l’autore, analizza  le varie proposte che sono state presentate per riformare il sistema finanziario ed evitare in futuro il ripetersi di ulteriori gravi crisi, evidenziando che tali proposte siano, in larga parte, troppo blande anche perché i relatori provengono in buona parte dallo stesso sistema finanziario. Purtroppo, aggiungo io,  come si vede, siamo ancora nel mezzo della crisi e le ricette di austerità e di riforma del sistema finanziario non sono assolutamente risolutive ed adeguate e, inoltre, fino a che le decisioni fondamentali in materia economica rimarranno  in mano ad organismi non elettivi (la famosa Troika ovvero BCE, FMI e Commissione Europea) non vedo possibilità di un cambiamento di rotta  che possa andare incontro alle reali esigenze dei cittadini

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